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Aler, Rabaiotti contro la Regione. Bolognini: “No a fughe in avanti"
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Aler, Rabaiotti contro la Regione. Bolognini: “No a fughe in avanti"

"Questa e' una legge che si preoccupa di piu' di escludere chi da' fastidio, piuttosto che includere chi ha bisogno". E' un attacco duro quello che l'assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano rivolge alla Regione criticando il nuovo regolamento per l'assegnazione delle case popolari. "Ci abbiamo provato, ma cosi' non funziona- prosegue Rabaiotti -. Tra gennaio e settembre 2019 con le vecchie procedure avevamo assegnato 456 appartamenti. Quest'anno, con le nuove regole, nello stesso arco di tempo siamo riusciti a consegnarne solo 148". Poco piu' di un terzo, quindi. Per questo motivo il Comune ha deciso di mandare una lettera alla Regione in cui chiede che entro 30 giorni esca un nuovo bando con regole semplificate. Altrimenti sara' Palazzo Marino a indirlo direttamente ripristinando le vecchie procedure. Un primo passo in questa direzione e' gia' stato compiuto: "Nella lettera abbiamo comunicato all'assessore Bolognini di aver eliminato dai requisti la dichiarazione di impossidenza, che vincola i richiedenti a presentare un documento in cui viene certificato di non disporre di altre proprieta'. Ma gli stranieri, molte volte, non riescono a recuperare queste carte e sono esclusi a priori".

La dichiarazione di impossidenza e' solo una delle tante criticita' che l'assessore ha rilevato nel nuovo regolamento. Altri "intoppi" derivano dal sistema delle preferenze, che obbliga i richiedenti a segnalare cinque appartamenti in cui vorrebbero andare a vivere e che "mescolando patrimonio comunale e patrimonio di Aler" comporta una doppia verifica. Insidiosa e' poi la natura stessa del bando che "mette a gara solo gli alloggi disponibili in quel momento e richiede, una volta esaurita quella quantita', di indire un nuovo bando". "Un vero pasticcio", secondo Rabaiotti. 

“In tempi brevi comuni ed Aler saranno messi nelle condizioni di assegnare tutti gli alloggi contenuti negli avvisi e di pubblicare nuovi bandi, in modo da potere assegnare le centinaia di alloggi che sono stati ristrutturati anche grazie all’impegno di Regione Lombardia e che devono andare a tutti gli aventi diritto. Esattamente per questa ragione, e poichè Palazzo Marino ha ben presente la situazione, mi sembra che i proclami e le minacce del Comune di Milano siano assolutamente fuori luogo e servano solo ad alzare inutilmente i toni”. Lo dice l’assessore alle politiche sociali, abitative e disabilità di Regione Lombardia, controbattendo alle accuse da parte di Palazzo Marino sul tema del regolamento regionale di assegnazione delle case popolari.“La nota del Comune di Milano mi stupisce – spiega l’assessore –, non solo perché in questi mesi c’è stata una fattiva collaborazione per risolvere alcuni temi che l’applicazione del regolamento regionale ha sollevato, ma anche perché le soluzioni a questi problemi fanno già parte di un pacchetto di proposte di modifica del regolamento da approvare e di altre già approvate negli scorsi mesi”.“Mi riferisco – sottolinea l’assessore –, in particolare, alle disposizioni straordinarie che la Giunta ha già adottato nel mese di maggio e che prevedono la possibilità di assegnare in deroga tutti gli alloggi SAP (Servizio Abitativo Pubblico) a disposizione, anche per scongiurare il rischio di occupazioni abusive. Inoltre, sempre in deroga, è stata consentita l’assegnazione di alloggi SAT (Servizio Abitativo Transitorio) in numero doppio rispetto a quelle programmate nel piano annuale.”“Credo che Comuni ed Aler – conclude l’Assessore – non possano attivare nuovi avvisi senza utilizzare la piattaforma regionale e pertanto ritengo che la strada indicata dal Comune di Milano sia tecnicamente impraticabile, oltre che gravosa per i cittadini”.

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