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Milano
Caso di Garlasco, il giudice "Complice di Stasi non esiste"

Caso di Garlasco, il giudice: "Complice di Stasi non esiste"

Alberto Stasi è responsabile dell'omicidio di Chiara Poggi e non c'è nessun complice nel delitto di Garlasco. Lo hanno stabilito, più volte, i giudici che si sono occupati della vicenda, anche dopo i tentativi della difesa di fornire piste alternative o chiedere la riapertura del caso sucui la Cassazione ha messo la parola fine con una condanna a 16 anni di carcere che Stasi sta scontando nella struttura di Bollate. Come riporta AdnKronos, la giustizia si è già espressa anche sull'esposto presentato dal difensore Laura Panciroli al tribunale di Pavia in cui si faceva riferimento a indagini svolte, nel luglio 2018, dai carabinieri su un'altra persona (risultata estranea ai fatti) e da cui sarebbero emersi "elementi che potrebbero non mettere fine alla vicenda giudiziaria". In particolare per i militari di Milano alcuni aspetti risultavano lacunosi sul fronte delle indagini e fermo restando gli elementi a carico dell'allora fidanzato, si poteva prendere in considerazione la presenza di un complice.

Già il 30 luglio 2020 il giudice di Pavia Pasquale Villani aveva archiviato il procedimento. "Non sono emersi elementi utili per l'identificazione di diversi responsabili del reato oggetto delle investigazioni, o comunque per la prosecuzione delle indagini preliminari su altri campi non già (ampiamente) dissodati e lumeggiatinel complesso ed articolato procedimento" che ha portato alla condanna definitiva dell'unico imputato.  "Con riferimento alle notizie uscite oggi su presunte piste alternative rispetto alla responsabilità di Stasi per il delitto di Garlasco maggior attenzione nel verificare la notizia avrebbe consentito di comunicare che la competente autorità giudiziaria di Pavia ha da tempo archiviato l'ipotesi", spiega l'avvocato Gian Luigi Tizzoni che tutela la famiglia Poggi.   "I carabinieri confermano laresponsabilità di Stasi per il delitto, e la nota dei militari - cheprescinde dagli atti processuali - è già stata sottoposta alla procuradi Pavia, la quale ha motivatamente escluso la fondatezza delle considerazioni in essa svolte, come ha fatto anche la Corte di appello di Brescia e recentemente la Corte di Cassazione in relazione all'istanza di revisione del processo", conclude Tizzoni. 

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