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Milano
Caso Procure e corruzione, Robledo: "Bruti Liberati dovrebbe tacere"

Caso Procure e corruzione, Robledo: "Bruti Liberati dovrebbe tacere"

"Bruti Liberati, magistrato piu' noto per l'attivita' correntizia che per quella giudiziaria, rispetto alla vicenda Palamara dovrebbe avere il buon gusto di tacere". A dirlo e' Alfredo Robledo, ex pubblico ministero di Milano e ora presidente della Impresa Sangalli, parlando del 'caso' procure e dell'ex procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati. "Ricordo - aggiunge Robledo - solo come nel caso della mia nomina a procuratore aggiunto della Procura di Milano mi disse espressamente che avrei dovuto seguire le sue indicazioni perche' la mia nomina era stata resa possibile dal voto di differenza di un consigliere di Magistratura Democratica, aggiungendo che lui avrebbe potuto far uscire dall'aula al momento del voto quel consigliere della sua corrente dicendogli di andare a fare la pipi' ed io non sarei stato nominato. E' tutto agli atti della mia denuncia al Csm".

Secondo Robledo, "Bruti non ha mai smentito queste mie affermazioni. Il Consiglio Superiore della Magistratura sul punto non fece una piega. Peraltro di quel Consiglio faceva parte Palamara, estensore della sentenza, ritenuta molto 'controversa', che mi allontano' da Milano. Sono anche da ricordare l'intervento a gamba tesa del presidente Napolitano, che condiziono' il Consiglio sulle decisioni prese circa le mie documentate critiche a Bruti, e i ripetuti ringraziamenti dell'allora capo del governo, Renzi, alla Procura di Milano, che, mostrando sensibilita' istituzionale, aveva reso possibile la realizzazione di Expo 2015". 

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