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Milano
Caso Uva: Cassazione conferma assoluzione poliziotti e carabinieri

Caso Uva: Cassazione conferma assoluzione poliziotti e carabinieri

Assoluzione confermata in via definitiva per i poliziotti e i carabinieri imputati al processo sulla morte di Giuseppe Uva, l'operaio 43enne deceduto in ospedale a Varese il 15 giugno 2008 dopo essere stato fermato e trattenuto in caserma. Lo ha deciso la quinta sezione penale della Cassazione, che ha rigettato i ricorsi della procura generale milanese e delle parti civili contro la sentenza di assoluzione degli 8 imputati, accusati di omicidio preterintenzionale e sequestro di persona, emessa nel maggio dello scorso anno dalla Corte d'assise d'appello di Milano.

La Corte ha reso cosi' definitive le assoluzioni dei due carabinieri Paolo Righetto e Stefano Dal Bosco e degli agenti Gioacchino Rubino, Luigi Empirio, Pierfrancesco Colucci, Francesco Focarelli, Bruno Belisario e Vito Capuano. Non e' stata quindi accolta la richiesta del sostituto pg Tomaso Epidendio, che nella sua requisitoria aveva invece sollecitato un processo d'appello-bis a Milano, per riascoltare 3 testimoni: l'operatrice sanitaria Assunta Russo, il medico psichiatra Enrica Finazzi e Alberto Biggiogero, il quale venne fermato con Uva e racconto' di averlo sentito urlare e chiedere aiuto mentre entrambi erano in caserma. La Corte d'assise d'appello di Milano, che confermo' nel 2018 le assoluzioni gia' pronunciate due anni prima dalla Corte d'assise di Varese, affermo' che non fosse possibile sostenere, in questo caso, la sussistenza del "nesso causale" tra le condotte degli imputati e la morte di Uva. Secondo l'accusa, invece, erano state le "condotte illecite degli imputati" a provocare lo stress che fu "tra le cause, insieme a una patologia cardiaca" del decesso dell'operaio. Le motivazioni della sentenza di questa sera saranno depositate entro 90 giorni.

Legale di carabiniere: fine di un tunnel durato 11 anni

"Finalmente dopo 11 anni gli imputati escono definitivamente dal tunnel di queste accuse rivelatesi manifestamente infondate". Cosi' l'avvocato Fabio Schembri, che ha difeso assieme al collega Luca Marsico il carabiniere Paolo Righetto, commenta l'assoluzione in via definitiva per i poliziotti e i due militari dell'Arma imputati al processo sulla morte di Giuseppe Uva, l'operaio 43enne deceduto in ospedale a Varese il 15 giugno 2008 dopo essere stato fermato e trattenuto in caserma. "Non ci aspettavamo la richiesta di annullamento da parte della procura generale anche perche' la vicenda era stata vivisezionata dalla Corte d'assise d'appello di Milano - prosegue Schembri - che gia' aveva riformato con una formula migliorativa l'assoluzione in primo grado. Oggi la Cassazione ne ha dato atto rigettando i ricorsi e condannando alle spese. Siamo ampiamente soddisfatti come lo sono gli altri imputati, sia poliziotti che carabinieri". 

Fsp Polizia, finisce persecuzione durata 11 anni 

"I poliziotti coinvolti nel 'caso Uva' definitivamente assolti dopo il terzo grado di giudizio. Una 'innocenza indubitabile', per noi ma anche sul piano giudiziario visto che e' la conclusione a cui si e' giunti per ben 5 volte in questo procedimento. Pero' sentenziata dopo 11 anni di un inferno che pochi possono reggere, meno che mai agenti che vivono con i nostri stipendi, che vivono del loro onore, che dedicano la vita a rispondere al dovere e si vedono additare come 'nemici' dei piu' deboli". Cosi' Valter Mazzetti, segretario generale dell'Fsp Polizia di Stato, dopo la definitiva assoluzione di poliziotti e carabinieri imputati per la morte di Giuseppe Uva, deceduto il 14 giugno 2008, sette ore dopo essere stato portato nella caserma dei Carabinieri di Varese. La Suprema corte ha respinto il ricorso contro la sentenza con cui la Corte d'assise d'appello di Milano confermo' le assoluzioni pronunciate in primo grado dalla Corte d'Assise di Varese. Al termine delle indagini il pubblico ministero aveva chiesto l'archiviazione, ma il gip dispose l'imputazione coatta. In seguito anche il nuovo pm, il procuratore facente funzione di Varese, chiese il proscioglimento degli indagati, ma nonostante tutto si giunse davanti alla Corte d'assise dove l'accusa chiese l'assoluzione, poi sentenziata dai giudici.

Legali familiari: 'Sentenza sbagliata, ci rivolgeremo alla Cedu'

"Una sentenza sbagliata rimane sbagliata anche se confermata in Cassazione. Ci rivolgeremo alla Corte europea dei diritti dell'uomo". Lo ha dichiarato l'avvocato Fabio Ambrosetti, legale dei familiari di Giuseppe Uva, dopo il verdetto della Corte di Cassazione che ha rigettato i ricorsi presentati dalla Procura generale di Milano e dalle parti civili contro la sentenza d'appello che ha assolto con formula piena i poliziotti e i carabinieri coinvolti nella vicenda dell'operaio di Varese, deceduto a giugno 2008 in ospedale, dopo aver trascorso la notte nella caserma dei carabinieri. Hanno espresso solidarietà alla famiglia anche Ilaria CucchiGuido Magherini, padre dell'ex calciatore Riccardo morto dopo essere stato arrestato per strada a Firenze dai carabinieri.

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