Comune di Milano, Angelica Vasile (Pd) si dimette e accusa: "Misoginia a Palazzo Marino" - Affaritaliani.it

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Comune di Milano, Angelica Vasile (Pd) si dimette e accusa: "Misoginia a Palazzo Marino"

La dem presidente della Commissione Sport lascia accusando: "Argelati pubblica? Contesto il modo in cui la decisione è stata comunicata all'assessore Riva. C'è una misoginia silenziosa in toni, battute, consigli non richiesti"

di redazione

Comune di Milano, Angelica Vasile si dimette e accusa: "Misoginia a Palazzo Marino"

La presidente della Commissione sport di Palazzo Marino Angelica Vasile ha rassegnato le proprie dimissioni. Il tema delle piscine è sullo sfondo della decisione della esponente del Pd. Che, anche tramite una riflessione postata sui social, punta piuttosto l'indice su quello che definisce "una forma di misoginia silenziosa, spesso inconsapevole, che attraversa anche i luoghi della democrazia: non urla e non insulta, ma agisce lo stesso e si manifesta nei toni, nelle battute, nei consigli non richiesti. È quella che ti suggerisce che ci sono temi 'più importanti' di quelli che hai scelto di seguire, o che ti chiede perché non ti occupi di altro, come se il tuo impegno non fosse abbastanza".

Il caso: la piscina Argelati pubblica e la comunicazione all'assessore Riva

A cosa fa riferimento Vasile? Nella sua lettera di dimissioni presentate all'assessore Martina Riva, spiega: "Credo nel valore del coinvolgimento, della fiducia tra istituzioni e nella necessità di un confronto trasparente". E tuttavia un episodio nello specifico le ha fatto prendere la decisione di lasciare: il modo in cui si è giunti all'annuncio che il Comune cercherà risorse per mantenere pubblica la Argelati: "La mia reazione rispetto alla notizia su Argelati non è legata al merito ma al metodo con cui è stata comunicata" all’assessora Riva da parte di una riunione politica della lista civica del sindaco. "Significa non riconoscere l’importanza delle istituzioni democratiche nelle quali noi operiamo". E non sarebbe la prima volta, lascia intendere Vasile, che assiste a queste dinamiche. Già a gennaio aveva lamentato che su San Siro era in atto un "dibattito maschilista e violento".

"La misoginia delle donne in posizioni di responsabilità che non esercitano sorellanza"

Vasile sui social ha proseguito: "Esiste poi, un’altra forma sottile e insidiosa di misoginia che non viene dagli uomini, ma da alcune donne che, pur essendo in posizioni di responsabilità, non esercitano sorellanza.  Non si tratta di essere 'amiche', ma di riconoscere l'altra come parte di una storia comune di fatica, di minoranze nei luoghi di potere, di battaglie condivise. Ed è anche questa mancanza – silenziosa ma potente – che fa male alle istituzioni. Perché spinge fuori le persone più sensibili e più appassionate. Quelle che non si salvano con i cinismi ma con la passione. È un male culturale che attraversa generazioni, ruoli, partiti politici e quando non viene riconosciuta o arginata, non è solo un problema individuale. È un danno collettivo perché allontana competenze, spegne entusiasmi e rende più difficile per molte donne restare nei luoghi dove si decide. Finché la misoginia sarà tollerata o minimizzata, il prezzo lo pagheranno le istituzioni: si perderanno voci libere, sensibilità diverse, energie preziose.   E quando questo succede, è la rappresentanza a indebolirsi. Tutti e tutte ci perdiamo".

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