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Concorsi universitari truccati: indagato Galli a Milano

Concorsi universitari truccati: indagato Galli a Milano



L'infettivologo Massimo Galli risulta indagato per turbata liberta' degli incanti e falso ideologico dalla Procura di Milano in un'inchiesta del Nas dei Carabinieri su concorsi universitari di medicina ritenuti truccati all'Universita' degli Studi di Milano. Oltre al direttore del reparto Malattie Invettive 3 dell'ospedale Sacco di Milano sono iscritti nel registro degli indagati alcuni docenti di altri atenei componimenti delle commissioni giudicatrici.

L'indagine avviata nel marzo 2018, su segnalazione di irregolarita' nella gestione delle iscrizioni a numero chiuso alla facolta' di medicina ed odontoiatria della Statale, riguarda piu' episodi di condizionamento delle assunzioni pubbliche di docenti ordinari ed associati, ma anche di assistenti e dirigenti ospedalieri. In particolare, stando ai riscontri dei militari dell'Arma, coordinati dall'aggiunto Maurizio Romanelli e dai pm Carlo Scalas e Luigi Furno, i 33 indagati, tra cui 24 docenti universitari di Milano, Pavia, Torino, Roma e Palermo, avrebbero favorito specifici candidati tramite la preventiva "profilazione" dei bandi di concorso sul prescelto da far assumere, ed anche grazie alla puntuale scelta di compiacenti membri delle commissioni concorsuali.

La Procura: "Avviso pubblico modellato per far assumere due candidate"

Massimo Galli, in veste di "professore ordinario in servizio presso l'Università degli Studi di Milano" nonchè "direttore di struttura complessa del reparto di malattie infettive dell'Asst Fatebenefratelli-Sacco" avrebbe "turbato con promesse e collusioni" insieme ad Alesssandro Visconti, dg della stessa Asst Fatebefratelli-Sacco, e a Manuela Nebuloni, professoressa di scienze biomediche alla Statale, la "procedura di selezione" indetta nell'aprile 2020 "per l'assunzione a tempo determinato, della durata di otto mesi, di 4 dirigenti biologi da assegnare all'Uoc malattie infettive" a favore di due candidate. Lo si legge nel decreto della procura di Milano che ha portato a una serie di perquisizioni e acquisizioni di documenti a carico dei 24 docenti e delle altre 9 persone indagate nell'inchiesta sui presunti concorsi universitari truccati. In particolare, scrivono i magistrati milanesi, l'infettivologo  si era messo d'accordo con Visconti per predisporre "un avviso pubblico modellato sulle caratteristiche delle due candidate che intendeva favorire". L'accordo prevedeva che Galli "decidesse anche la composizione della commissione giudicatrice in modo da farvi entrare membri a lui favorevoli che avrebbero privilegiato le candidate da lui indicate". Il progetto, annotano i pm, non andò in porto "perchè fortemente osteggiata" dalla sua collega Maria Rita Gismondo "che aveva prospettato di rivolgersi all'autorità giudiziaria".

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