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Confcommercio Milano: "E' zona profondo rosso"

Confcommercio Milano: zona rossa profondo rosso, alle imprese costa altri 290 milioni

Zona rossa, profondo rosso per negozi, bar e ristoranti. Il ritorno nella fascia di restrizioni più dure per l’emergenza Covid costa molto caro alle attività commerciali di Milano e Città Metropolitana, Monza Brianza e Lodi: un’ulteriore perdita settimanale di 290,2 milioni di euro. Rispetto a una situazione di normalità (senza Covid) una caduta nei ricavi del – 75,3%. E’ la stima dell’Ufficio Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza.  Per il settore della ristorazione il calo è di almeno l’80%, per il commercio al dettaglio (in sede fissa e ambulanti) la perdita dei ricavi, in una settimana, è vicina al 71% (70,7%). Sono complessivamente 38.661 le imprese colpite dalle limitazioni della zona rossa. Il weekend di Pasqua in lockdown ha una perdita complessiva stimata di 120,4 milioni di euro: - 75,4% (- 70,7% per il commercio al dettaglio e – 80% per la ristorazione).

“E’ trascorso ormai più di un anno dall’inizio del primo grande lockdown e la situazione legata alla crisi sanitaria non è purtroppo cambiata. Mentre peggiora la situazione economica con nuove chiusure e limitazioni che incidono su un territorio e un tessuto imprenditoriale già fortemente provati - rileva Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza – Senza una svolta radicale il sistema delle imprese non può reggere a lungo. Servono subito nuovi sostegni parametrati alle effettive perdite subite, anche per le imprese con fatturati superiori ai 5 milioni di euro, ed auspichiamo che, per assegnare le risorse – fondamentali per la sopravvivenza - al maggior numero di attività, si valutino con molta attenzione i parametri minimi di perdita di fatturato al di sotto dei quali non si ottengono gli indennizzi”. (imprese-lavoro.com)

Sangalli (Confcommercio): crescono rischi chiusura definitiva attività

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, dopo l'ultimo Consiglio dei Ministri che ha varato un decreto legge molto restrittivo per contenere la diffusione della terza ondata del coronavirus, ha fatto il quadro della situazione sia con riferimento alla situazione sanitaria che a quella economica. "La preparazione del decollo della campagna vaccinale - ha detto Sangalli - si sta sviluppando nel contesto davvero preoccupante della diffusione delle varianti del coronavirus. Sono dunque più che mai necessarie vigilanza attenta ed azioni rigorose e mirate di contrasto dell’epidemia".

Secondo Sangalli però, queste azioni devono consentire di "andare oltre il ricorso generalizzato al ‘più chiusure’, un modello d’intervento rinnovato con l’odierno decreto, ma ormai insostenibile per le imprese del commercio e dei pubblici esercizi, del turismo e dei trasporti, dei servizi". "Crescono ulteriormente, così, - ha osservato il presidente di Confcommercio - i rischi di cessazione definitiva dell’attività di tantissime imprese e di caduta dell’occupazione. Continuano, invece, a tardare i ristori dovuti: mancano indicazioni chiare ed è sempre più evidente che occorrerà decisamente rafforzare la dotazione finanziaria per gli interventi a valere sulle perdite di fatturato, preannunciata nell’ordine dei dieci miliardi di euro".

"Per queste ragioni – ha concluso Sangalli- Confcommercio chiede al Governo un incontro urgentissimo sull’impatto economico e sociale delle chiusure e sulle misure ancora attese del decreto ‘Sostegno’. Un decreto che non deve arrivare fuori tempo massimo".

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