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Milano
Conto in Svizzera, il governatore lombardo Fontana archiviato
Attilio Fontana

Conto in Svizzera, il governatore lombardo Fontana archiviato

Conto in Svizzera: su richiesta dei pm, il gip di Milano Natalia Imarisio ha archiviato l'inchiesta a carico del governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana. L'indagine per autoriciclaggio e falso nella 'voluntary disclosure' riguardava 5,3 milioni di euro depositati su un conto a Lugano e scudati nel 2015 ed in particolare  quei 2,5 milioni che gli inquirenti ritenevano frutto di presunta evasione fiscale. La difesa, rappresentata da Jacopo Pensa e Federico Papa, è invece riuscita a provare che la somma era un lascito ereditario della madre.

Inchiesta sul conto svizzero, il gip: "Violazioni, esclusa riconducibilità a Fontana"

L'istanza di archiviazione, spiega Ansa, è arrivata dopo che la Svizzera non ha risposto a una rogatoria inviata a marzo dell'anno scorso. A metà maggio la difesa di Fontana ha prodotto documentazione bancaria a partire dal 1997, sostenendo che non c'era stato alcun versamento in contanti. Il gip ritiene che "i concreti esiti investigativi" con "gli apporti citati dalla difesa", ossia la documentazione prodotta dai legali, portino "maggiormente" a concludere per la "esclusione" della "riconducibilita'" delle "violazioni in esame" ad Attilio Fontana.

Fontana: "Felice, archiviazione attesa"

"Felici del provvedimento di archiviazione, che onestamente era atteso". Così Fontana e i suoi difensori, gli avvocati commentano l'archiviazione. Si tratta per i difensori di una archiviazione attesa "poiché il presidente ha sempre dichiarato il vero e non ha mai nascosto alcun documento agli inquirenti. La soddisfazione - si sottolinea in una nota - è poi ancora più grande, poiché il giudice ha voluto andare oltre la richiesta della Procura, specificando che non sussistono i presupposti del reato, alla luce delle produzioni documentali offerte".

Conto in Svizzera, inchiesta legata al caso camici

La vicenda dei soldi in Svizzera era emersa come conseguenza di quella relativa alla fornitura di camici a Regione Lombardia da parte del cognato di Attilio Fontana. Fontana e altre quattro persone sono accusate di frode in pubbliche forniture. La fornitura di 75mila camici e altri dispositivi dalla società Dama di Andrea Dini per 500mila euro fu trasformata in donazione e Fontana volle provare a risarcire il cognato con 250mila euro prelevati dal conto in Svizzera. Un movimento di denaro, poi bloccato in quanto segnalato dalla Banca d'Italia come operazione sospetta, che aveva portato all'inchiesta per autoriciclaggio e falso in voluntary archiviata oggi. Il processo sulla vicenda dei camici vedrà invece l'udienza preliminare svolgersi il 18 marzo.

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