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Coronavirus, in Lombardia +1161 positivi, Milanese in testa. Decessi +161

Coronavirus, in Lombardia +1161 positivi, Milanese in testa. Decessi +161

Al 22 aprile in Lombardia si registrano in tutto 69.092 casi di persone positive al coronavirus (+1161 da ieri), i pazienti in terapia intensiva sono 817 (-34), i decessi sono 12.740 (+161), i ricoverati non in terapia intensiva sono 9.692 (-113), i dimessi sono 42.820 (+1.147). I tamponi effettuati sono 290.699 (+13.502). I dati provinciali: CO 2.681 (+89), VA 2.302 (+51), MB 4.253 (+42), MI 17.000 (+480) di cui a Milano città 7.116 (+161), LO 2.787 (+36), PV 3.798 (+93), SO 1.012 (+46), LC 2.109 (+16), BG 10.848 (+60), BS 12.178 (+100), MN 2.977 (+44), CR 5.706 (+65). Di seguito l'analisi di Samuele Astuti, professore presso l'università Carlo Cattaneo e Consigliere Regionale Lombardia del PD, sulla base dei dati ufficiali pubblicati da Regione Lombardia. (SCARICA QUI I DATI ELABORATI DAL PROF. ASTUTI E L'ANALISI COMPLETA)

"Per settimane ci è stato detto - sottolinea Astuti - che la capacità produttiva non poteva essere aumentata; oggi la capacità è ancora cresciuta rispetto a quella della scorsa settimana. Ci chiediamo perché ci voglia così tanto tempo per arrivare a livelli che seppur cresciuti sono ancora distanti da quanto si è ottenuto in altri territori.In questi giorni è emerso che ci sono in Lombardia laboratori privati che fanno tamponi al di fuori del sistema sanitario regionale. Non è ancora chiaro se la Regione Lombardia sia riuscita o meno ad avocare a sé la capacità produttiva anche di questi laboratori. L’andamento pressoché costante del numero di casi positivi e del numero di decessi negli ultimi giorni conferma il passaggio a una fase di crescita costante (il cosiddetto plateau). Ci vorrà ancora tempo prima di vedere un’effettiva diminuzione. La battaglia non è ancora vinta."

"È indispensabile - continua il consigliere Astuti - condurre un’analisi qualitativa per capire le cause dei contagi che si stanno verificando a più di un mese dell’inizio del lockdown: se non si capisce qual è la ragione di un così continuo e persistente contagi o non si potrà affrontare con serietà e serenità l’approccio alla fase due. La messa in opera di una raccolta dei dati epidemiologici precisa e continua è necessaria premessa alla fase di ripresa delle attività. È urgente definire al più presto il sistema di mappatura del contagio combinando nell’opportuna sinergia i test basati sui tamponi rino-faringei con i test sierologici in funzione della strategia di riapertura che non dovrà essere rimandata più di quanto strettamente necessario.Le persone, le aziende e le organizzazioni lombarde devono essere in grado di interagire con i loro partner principali in maniera semplice, efficace ed efficiente, per questo è necessario che  le modalità operative messe in atto in Lombardia siano compatibili e omogenee con quello che avverrà nelle altre regioni italiane e nelle altre nazioni europee.

SCARICA QUI I DATI ELABORATI DAL PROF. ASTUTI E L'ANALISI COMPLETA

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