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Coronavirus, Italia verso il modello Corea? Tecnologia per combattere il virus

Coronavirus, Italia verso il modello Corea? La tecnologia per combattere il virus

Mentre la fase 1 sembra non finire mai, c’è chi inizia a ragionare sulla fase 2. Difficile sapere quando potremo uscire di casa, quel che è certo è che non riprenderemo la vita di sempre per parecchio tempo. Gli esperti dicono che dovremo “conviverecon il virus. Una convivenza di cui faremmo volentieri a meno e che ci obbligherà ad adottare una serie di precauzioni. Si è parlato a lungo del modello della Corea del Sud, dove test a tappeto e tecnologia sono state le principali strategie contro il coronavirus. E se nella fase 2 in Italia si andasse proprio in quella direzione? Si è detto che tecnologicamente l’Italia non è la Corea, vero, ma in Italia le menti brillanti non mancano e non se ne stanno certo con le mani in mano.

Tra i progetti che rientrano tra i tool per monitorare e scongiurare eventuali contagi, c’è l’app SOS COVID pensata da una realtà veneta specializzata in sistemi informatici all’avanguardia: Ubilot che appena l’emergenza è scoppiata in Italia ha iniziato a pensare a quale risposta tecnologica potesse venire in aiuto nel periodo post lockdown. L’applicazione è stata presentata agli organi di competenza e partecipa a un bando destinato proprio ai progetti di innovazione realizzati per il contrasto del coronavirus. Ma come funziona in concreto questa app 100% made in Italy ma ‘corean-style’? Una volta scaricata l’applicazione sullo smartphone, viene chiesto all’utente di inserire una serie di dati con particolare attenzione allo stato di salute (tutte le informazioni rimangono sul dispositivo nel rispetto della privacy) e quando esce di casa i suoi spostamenti vengono registrati in background. L’applicazione è in grado di rilevare tutti i contatti nelle immediate vicinanze, anche le persone positive al Covid-19 (sempre mantenendo l’anonimato). In caso di incontro con un positivo, l’applicazione avvisa l’utente, e fornisce la procedura corretta da seguire, sulla base delle indicazioni della protezione civile.

Con il pulsante “richiedi aiuto” (pensato soprattutto per gli anziani), è possibile inviare un sms ai parenti più stretti e una notifica al medico più vicino. L’utente può inoltre tenere traccia del proprio stato di salute, aggiungendo sintomi e note personali e l’app è in grado di suggerire il comportamento da adottare in base ai sintomi riportati.

Stiamo tutti provando in questi giorni il disagio di dover stare in coda a lungo. Bene, con la funzionalità di prenotazione coda è possibile prenotare un posto in coda negli esercizi commerciali aperti. Mentre l’area genitori serve per aggiungere e gestire eventuali altri profili (di bambini o anziani, per esempio) non provvisti di dispositivo mobile.

Distanziamento sociale? Difficoltà a capire fino a che distanza da casa è consentito spostarsi? Sarà l’app stessa ad avvisare l’utente quando si supera la distanza massima consentita dalla propria abitazione o dalle altre persone, nel rispetto delle restrizioni adottate dalla regione in cui ci si trova o consigliate dalla protezione civile.

L’applicazione può essere usata anche da medici o dalle forze dell’ordine, con una modalità un po’ diversa però. Con la funzione Medico o Agente l’applicazione consente delle operazioni in più come certificare la posizione, i contatti e lo stato di salute di un utente. Solo un Medico o un Agente può cambiare lo stato di salute di un utente in uno stato positivo. Questo passaggio è fondamentale per assicurare la veridicità delle informazioni sulla salute degli utenti.

Nella modalità Agente è possibile inoltre riceve notifiche di ordine pubblico inerenti assembramenti, contatti con un utente in quarantena, spostamenti di un positivo, recidivi negli spostamenti non necessari.

Esiste infine la modalità Esercente, ideata per chi lavora in supermercati, farmacie ed esercizi pubblici, che permette di gestire al meglio le code e non solo.

Sarà questa la tecnologia che useremo nella fase 2? Nel dubbio, conviene iniziare a prendere confidenza con questo tipo di strumenti perché quando il ritorno alla vita avverrà, la tecnologia avrà un posto di primo piano. E se questa tecnologia sarà made in Italy, è ancora meglio.

 

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