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Coronavirus, le "4D + 1" per riaprire la Lombardia

Coronavirus, le "4D + 1" per riaprire la Lombardia

Regione Lombardia sta progettando la "nuova normalità" che dovrà caratterizzare per forza di cose la vita quotidiana e lavorativa dei cittadini lombardi nel prossimo futuro. Per prima cosa studiando le misure preliminari all'avvio dell'attività lavorativa, poi ci deve essere l'individuazione della platea che può recarsi a lavoro, con la relativa gestione degli spostamenti da e per il luogo di lavoro. Ovviamente  allo studio anche  il "come" verrà gestita questa attività, in modo da mantenere un alto livello di sicurezza. Per fare tutto ciò devono essere previste non solamente l'igienizzazione dei luoghi di lavoro, ma anche la formazione di chi deve operare in quei contesti.

Come ha dichiarato ieri il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, "la ripresa deve essere graduale, dovrà essere fatta su gruppi e settori in base ai rischi maggiori, si cercheranno di individuare delle attività che abbiano delle connessioni, non faremo più riferimento ai vecchi sistemi, favoriremo le vendite online".

E in vista  della probabile riapertura del 4 di maggio lo stesso Fontana ieri ha partecipato a una riunione del comitato tecnico scientifico che sta valutando gli aspetti medici della sicurezza personale per mettere in essere tutto quanto necessario per la massima garanzia: "La riapertura è subordinata al via libera degli esperti" per questo al tavolo del patto per lo sviluppo "abbiamo incontrato categorie produttive, sindacati e università, per discutere tutti insieme della probabile riapertura", ha sottolineato il Governatore.

E alle famose "4 D" (diagnostica, dispositivi di protezione, distanziamento e digitalizzazione) se ne è aggiunta una quinta. "La 5 D che noi vogliamo ricordare -  ha concluso Fontana -, sono i diritti alla sicurezza, alla mobilità, lavoro e studio, questi sono i principi su cui organizzeremo la ripresa delle attività nella nostra Regione". 

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