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Milano
Coronavirus, Sala: serve chiarezza e verità sui numeri
Beppe Sala

Coronavirus, Sala: serve chiarezza e verità sui numeri, non rassicurazioni

"Serve maggior chiarezza sui dati del contagio a Milano. A chiederlo al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e' il sindaco Giuseppe Sala nel consueto videomessaggio pubblicato sulle sue pagine social per fare il punto sull'emergenza coronavirus. "C'e' una grande incertezza - ha osservato - cioe' quella del numero dei contagi. Alle volte sono anche un po' in imbarazzo a parlare di contagi perche' sul mio computer ho dei dati e vedo che dall'inizio della pandemia il dato progressivo dei contagi e' pari a 7.116, ma ho medici e scienziati che mi parlano altri numeri. Prendo ad esempio - continua Sala - un'intervista di oggi del professore Carlo La Vecchia della Statale, di cui mi fido, in cui dice che a Milano i contagiati - a suo parere ma e' un parere condiviso dalla scienza - vanno dai 150 a 300mila quindi noi dibattiamo sui social su quei 7.116 quando poi abbiamo i medici che ci dicono fino a 300mila. Capite quindi l'incertezza e l'imbarazzo. Io sto chiedendo al presidente Fontana maggiore chiarezza su questi numeri cioe' da dove nasce quella misurazione perche' voglio cercarvi di trasmettere la verita'", ha sottolineato il sindaco.

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel suo consueto videomessaggio sui social rassicura i cittadini che si sta lavorando per preparare la città alla Fase 2, ma per farcela, è il senso del suo messaggio, è necessaria la collaborazione di tutti. "C'è un dopo e bisogna pensarci adesso. Non sono parole mie ma di Mario Draghi che le ha pronunciate all'inizio della pandemia e il senso è bisogna lavorare, pianificare e non farsi cogliere impreparati - ha detto - Visto che l'argomento del giorno è il 4 maggio e la riapertura, la cosiddetta Fase 2, io vi voglio rassicurare sul fatto che stiamo lavorando per preparare la città, i suoi servizi, la mobilità e tutto quanto alla riapertura". Tuttavia, aggiunge: "Sarà assolutamente importante la vostra collaborazione, sarà uno sforzo collettivo. Milano non è come un'auto che giri la chiave ed è un motore che si accende, ci sono tanti motori che siamo noi, servirà un atteggiamento collaborativo da parte di tutti". "E' una mia convinzione, - precisa alla fine - ma non c'è una fase 1 e una fase 2, ci sarà una fase 2, 3, 4 ci vorrà un'attenta gestione per non ritornare alla fase 1. Ma se lavoreremo insieme ce la faremo". 

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