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Milano
Coronavirus e Trivulzio, i sindacati scrivono a Fontana, Sala e Ats

Sulla drammatica situazione nelle RSA dell'area Metropolitana Milanese, CGIL, FP, SPI; CISL FNP, FP, MEDICI, FISASCAT; UIL UIL, UILP, FPL scrivono ad Attilio Fontana, Giuseppe Sala e Walter Bergamaschi.

IMPRESE-LAVORO.COM MILANO “Ogni giorno leggiamo sui quotidiani della drammatica situazione che investe le RSA dell'area metropolitana Milanese”, scrivono i sindacati. “È di questi giorni il dramma del Pio Albergo Trivulzio, della gestione a dir poco sconsiderata dell'emergenza sanitaria, denunciata dal Sindacato. Gestione sulla quale ha aperto una indagine la magistratura. Ad oltre un mese dall'inizio della pandemia crediamo sia giunto il momento di una riflessione. Non è nostra intenzione stabilire colpe. Non è nostro compito. È compito delle Istituzioni verificare se vi sono stati comportamenti dei vertici aziendali non corretti e adottare le opportune sanzioni ed è compito della Magistratura verificare se questi comportamenti non corretti siano sfociati in reati. Quello che serve ora è l'avvio di una riflessione su ciò che non ha funzionato, su ciò che è necessario fare ora e su ciò che sarà necessario fare nel futuro perché tutto questo non debba più accadere. Le RSA non avevano protocolli adeguati per affrontare questa emergenza, ed è venuta a mancare l’indicazione di come mettere in sicurezza queste strutture ed i pazienti al loro interno, persone fragili e le più esposte al rischio del contagio. Vanno distribuiti i DPI a tutto il personale e fatta un’accurata formazione e informazione affinché possano operare in sicurezza. Va immediatamente fatto il tampone a tutti gli ospiti ed a tutto il personale, mettendo in quarantena il personale positivo e separando gli ospiti che hanno contratto l'infezione da quelli che non l'hanno contratta. Non sono più tollerabili rinvii. Occorre dotare tutte le RSA di personale specialistico, di attrezzatura e di farmaci specifici al fine di poter curare nella struttura i malati meno gravi, trasportando quelli più gravi nelle strutture ospedaliere, perché tutti hanno diritto alle migliori cure. In altri termini, bisogna agire nella direzione contraria a quanto stabilito nella delibera con cui si chiedeva alle RSA di accogliere i pazienti Covid-19 positivi e pazienti negativi in dimissione dagli ospedali. È opportuno prevedere anche una forma strutturata di contatto video tra gli ospiti e i loro familiari, al fine di alleviare l’ansia da distacco prolungato che molti di loro stanno vivendo. Bisogna varare immediatamente un piano straordinario e urgente di assunzioni, coordinate a livello metropolitano, perché oggi molte realtà sono in carenza di personale. L'infezione ha decimato personale che era già insufficiente nella normale gestione"

"Il rischio è il collasso nei prossimi giorni di molte strutture. Serve anche un riconoscimento economico a tutto il personale delle Case di Riposo che ha garantito con grande sacrificio a rischio della propria salute i nostri cari più fragili: chiediamo alla regione di stanziare risorse adeguate. Infine una considerazione di carattere generale. Da molto tempo noi chiediamo di investire sulla sanità e assistenziale territoriale che riteniamo essere il tallone d’Achille del sistema sanitario regionale. Siamo convinti che un reale rafforzamento della sanità territoriale possa contribuire in modo determinante alla cura e presa in carico dei bisogni sanitari e sociosanitari per affrontare la crisi sanitaria che stiamo attraversando. Del resto l’esperienza delle regioni confinanti stanno dimostrando quanto sia vero. È ancora più vero per i tempi che verranno, per evitare al sistema di farsi cogliere ancora una volta impreparato. Riteniamo che questo processo non sia più rinviabile e che debbano essere investite risorse economiche, strumentali e di personale affinché questo cambiamento diventi tangibile e percepibile dalla popolazione, in particolare dalla parte più fragile”, conclude la missiva.

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