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Corte Conti: svendita palazzo Beretta, invito a dedurre per Garavaglia
Palazzo Beretta

Corte Conti: svendita Palazzo Beretta, invito a dedurre per Garavaglia

La Procura della Corte dei Conti della Lombardia ha notificato un invito a dedurre al viceministro dell'Economia Massimo Garavaglia nell'ambito di un procedimento con al centro la presunta vendita sottoprezzo dello storico Palazzo Beretta di Milano ceduto dall'Ats (azienda sanitaria). Il danno erariale viene quantificato da un valore minimo di 2 milioni a uno massimo di 13 milioni per la vendita e in 9.500.000 euro per il danno da locazione.

Gli accertamenti della Corte dei Conti hanno preso il via in seguito alla pubblicazione di un articolo apparso sul 'Corriere della Sera' il 10 agosto 2016 intitolato 'Lo strano caso del palazzo Asl ceduto a 25 milioni, comprato a 38'. Ne e' nata anche un'indagine penale che, nel frattempo, e' stata archiviata. Al centro della vicenda c'e' la vendita dello storico palazzo Beretta di corso Italia 19, nel cuore della citta' che dal dopoguerra e' la sede dell'Ats (Agenzia di tutela della salute), il nuovo termine con cui viene definita l'Asl. Nel dicembre del 2014, viene decisa la vendita perche' ristrutturarlo costerebbe troppo, circa 13 milioni. L'operazione, gestita anche dall'allora assessore all'Economia della Regione Lombardia, Massimo Garavaglia, sfocia nella vendita dell'edificio alla Cassa Depositi e Prestiti per 25 milioni di euro. Il palazzo, 11 mila metri quadrati, viene venduto per 2.272 euro al metro quadrato. L'immobile viene poi rivenduto rivenduto l'anno dopo alla societa' Beni Stabili (il contratto di vendita preliminare viene stilato ad agosto 2015, la firma definitiva il novembre dello stesso anno) a una cifra molto piu' alta: 38 milioni di euro contro i 25 incassati dall'Asl, il 52% in piu'. Per rimanere in corso Italia, l'Asl ha dovuto pagare un canone di locazione molto alto, un "onere patrimoniale che - si legge nel provvedimento della Corte dei Conti - era palesemente evitabile con un'attenta e oculata programmazione del trasferimento della sede mediante l'individuazione di una nuova allocazione secondo precisi e puntuali indici di fattibilita' materiale, giuridica ed economico-finanziaria". 

Secondo la Procura della Corte dei Conti, Massimo Garavaglia, esponente della Lega, all'epoca assessore all'Economia della Regione Lombardia e attuale viceministro dell'Economia, sarebbe stato il regista della presunta vendita sottocosto di Palazzo Beretta a Milano. A lui viene contestato anche un possibile conflitto d'interesse perche' era consigliere del cda della Cassa Depositi e Prestiti, a cui lo storico palazzo era stato venduto. "Ad avviso dell'ufficio inquirente - si legge nell'invito a dedurre - Garavaglia, come dimostrato da plurime fonti di prova, pur essendo privo della competenza per materia (appartenente all'Assessore alla Salute), ha svolto un ruolo propulsivo del procedimento contrattuale, pressando per la conclusione della vendita entro fine anno e svolgendo per comportamenti di fatto la regia dell'intera operazione, nonostante la posizione di conflitto di interesse discendente dal cumulo d'interesse dell'ufficio di consigliere del cda di Cassa Depositi e Prestiti". 

Garavaglia regista dell'operazione

Secondo i pm, il viceministro all'Economia Massimo Garavaglia, quando era assessore lombardo, "ha assunto un ruolo propulsivo del procedimento contrattuale" sulla vendita da parte di Ats Milano di un palazzo "pressando per la conclusione della vendita" e svolgendo "per comportamenti di fatto la regia dell'intera operazione, nonostante la posizione di conflitto d'interesse discendente dal cumulo dell'ufficio di consigliere nel cda di Cassa Depositi e Prestiti". Palazzo Beretta, un palazzo storico di corso Italia a Milano, come ricostruito dai magistrati e dalle indagini della Gdf, e' stato venduto a fine dicembre 2014 dalla stessa Ats a Cassa Depositi e Prestiti per 25 milioni di euro e la stessa Cassa Depositi e Prestiti lo ha poi rivenduto alla societa' 'Beni Stabili' a 38 milioni. Da qui il presunto danno erariale contestato dai pm. Dopo la vendita, poi, Ats ha continuato a stare nell'immobile ma pagando l'affitto per un importo totale di oltre 6 milioni e da qui l'ulteriore danno erariale contestato. Gli inquirenti, infatti, contestano il fatto che una norma prevede che i beni pubblici possano essere si' messi in vendita ma solo quando l'ente abbia un altro posto dove trasferirsi, mentre in questo caso l'Ats e' rimasta in quel palazzo ma pagando l'affitto. 

La vendita mista a locazione di Palazzo Beretta a Milano "e' stata guidata secondo irrazionali logiche economiche di accelerazione dei modi e dei tempi della cessione, con la contestuale integrale omissione di tutti i principi e di tutti gli istituti posti a garanzia della buona e sana gestione finanziaria degli interessi della Ats Milano, che sono stati irreversibilmente pregiudicati dall'omessa utilizzazione degli schemi dell'evidenza pubblica e dall'inadeguatezza del procedimento di stima del valore immobiliare e anche dalla carente programmazione del trasferimento degli uffici nella nuova sede, non ancora individuata". Lo scrive il procuratore della Corte dei Conti lombarda, Salvatore Pilato, nell'invito a dedurre notificato anche al viceministro leghista Massimo Garavaglia, un atto che costituisce una sorta di chiusura delle indagini. Oltre che a Garavaglia, il danno erariale viene contestato anche a Guido Bonomelli, all'epoca vicedirettore generale di Infrastrutture Lombarde, Giacomo Walter Locatelli, allora direttore generale dell'Asl (oggi Ats), Walter Begamaschi, direttore generale del Welfare della Regione al momento dei fatti contestati. Secondo i magistrati, il valore del palazzo era superiore a quello al quale e' stato ceduto e oscillava tra i 27 milioni (quanto e' stato valutato per poi affittarlo all'ente sanitario) e i 38 milioni, quelli incassati da Cassa depositi e prestiti quando lo ha ceduto a Beni Stabili spa. Il danno ipotizzabile potrebbe essere compreso tra un minimo di 2 e un massimo di 13 milioni per la vendita. Il palazzo e' stato poi affittato per sei anni alla stesso ente a un canone complessivo di 9,5 milioni di euro. (

M5S Lombardia: Lega non sa gestire soldi

"L'indagine conferma ancora una volta che la Lega e Forza Italia non sono assolutamente in grado di gestire i soldi pubblici e garantire efficienza economica ed efficacia nell'azione amministrativa in Lombardia. Altro che efficienza, la Lombardia butta i soldi pubblici". Marco Fumagalli, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Consiglio regionale della Lombardia, commenta cosi' l'accusa di danno erariale nei confronti dell'ex assessore lombardo al Bilancio Massimo Garavaglia. "In questo caso la Procura della Corte dei Conti ha valutato un danno enorme, tra i 2 e i 13 milioni per la vendita del palazzo e 9,5 milioni per la locazione di un altro stabile per ospitare l'Ats. Proprio per questo, dichiara Fumagalli, invito l'attuale Assessore al Bilancio Caparini a venire con estrema urgenza in commissione, per spiegare che cosa sta accadendo e che cosa intende fare per tutelare la Regione e recuperare fino all'ultimo euro di denaro perso dai lombardi".

 

De Magistris: "Garavaglia? Lega non è nuova a problemi di questione morale"

"Non so se sia stato assunto formalmente, ma di sicuro Luigi Di Maio è il più grande spin doctor di Matteo Salvini", ha dichiarato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, commentando l'invito a dedurre del viceministro leghista all'Economia. "Che la Lega sia travolta da vicende che attengono alla questione morale, non è una notizia - ha detto il primo cittadino partenopeo - sarebbe, invece, una notizia se il Movimento 5 Stelle, che ha improntato il proprio destino politico urlando 'onestà, onestà', ponesse fine al contratto di governo. In questo modo capiremmo se - ha proseguito l'ex pm - i 5 Stelle sono più o meno allineati con la Lega anche sulla questione morale, oppure se hanno posizioni differenti. Finora sono stati allineati, talmente allineati che il principale spin doctor di Salvini è Di Maio". 

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