Covid, affondo dei primari lombardi contro l'Asst: "Al collasso" - Affaritaliani.it

Milano

Covid, affondo dei primari lombardi contro l'Asst: "Al collasso"

Durissimo comunicato dei sindacati dei medici e del personale sanitario lombardo contro l'Asst Milano: "Preclusa la tutela della salute, nostra e dei cittadini"

Covid, affondo dei primari lombardi contro l'Asst: "Al collasso"

Durissimo comunicato dei sindacati dei medici e del personale sanitario lombardo, tra cui la Anpo (Associazione primari ospedalieri), contro la Asst (Azienda socio sanitaria territoriale Milano). Le sigle firmatarie "denunciano la violenza perpetrata dalla direzione della Asst, che versa in una gravissima situazione nel pieno dell'emergenza pandemica, ai danni del personale sanitario". "Un vero e proprio collasso organizzativo - si legge nella nota firmata anche da OO.SS. della Dirigenza Medica e del Comparto Sanita': Fials, Anaao Assomed, Aaroi-Emac, Uil Fpl - dovuto allo sconcertante depauperamento del personale medico e sanitario, infermieri in primis, che sta rendendo impossibile assicurare le attivita' dei Pronto soccorso, delle sale chirurgiche, delle degenze Covid, delle degenze Covid Free e del punto nascite. "Numerosi i focolai nelle diverse unita' operative - proseguono i rappresentanti di chi sta in corsia . Il contagio del personale riduce ulteriormente gli organici gia' carenti, esasperati e stremati. Ormai e' evidente quanto questa direzione aziendale sia totalmente distaccata dalla realta' che i lavoratori stanno vivendo nelle corsie. E' oltremodo offensivo che, in questo particolare momento di fronte ad un focolaio l'unica cosa che la Direzione sappia dire sia 'e' altamente improbabile che con l'utilizzo dei Dpi e l'osservanza dei corretti comportamenti gli operatori sanitari possano contrarre l'infezione da SARS-CoV-2" senza tenere in considerazione tutto il resto".

"L'evidente inerzia organizzativa di questi mesi - continua la nota - avvalora come questa direzione aziendale si sia ostinatamente rifiutata di affrontare in maniera organica, collegiale e razionale una riorganizzazione delle risorse, dei mezzi e delle procedure, dando per scontato che le forze a disposizione fossero sempre adeguate numericamente ed in ottima condizione psicofisica per affrontare qualsiasi situazione ed attuando provvedimenti disciplinari autoritari che hanno ulteriormente annullato la fiducia da parte dei lavoratori circa la capacita' di governare l'attuale quadro emergenziale". Secondo i sindacati, "e' importante avere la consapevolezza e la coscienza che il personale non e' una macchina e anche se resiliente, come abbondantemente gia' dimostrato, non e' piu' disposto a tacere anche per la responsabilita' che ha nei confronti del paziente. Per questo il sindacato non puo' e non deve esimersi dall'intervenire denunciando quanto sta accadendo. Il personale si sente abbandonato al suo destino ed in balia di un'azienda che sta prepotentemente precludendo la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, nonche' degli stessi cittadini. Tutto quanto sopra esposto non potra' che peggiorare ulteriormente - paventano - con l'imminente trasferimento del personale presso altre Aziende al di fuori di questa Asst". La nota e' firmata da Luca Baiocchi (segretario nazionale Anaao Assomed), Mauro Nobile, dirigente territoriale Fials, Carlo Montaperto (presidente regionale Anpo), Silvio Magliano (rappresentante aziendale Aaroi-Emac), Nebiat Belai Beyenne (segretario provinciale Uil- Medici FPL)








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