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Covid, Catena (Sacco): "Riaperture precoci. Rischio di reinfezione esiste"

Covid, Catena (Sacco): "Riaperture precoci. Rischio di reinfezione esiste"

“E’ una situazione di calma apparente. La riduzione dell’occupazione dei posti letti in terapia intensiva dei posti letti c’è stata, ma è stata molto lenta”. Lo ha detto a Sky TG24 Emanuele Catena, Primario Terapia intensiva dell’Ospedale Sacco di Milano, ospite di ‘Buongiorno’. “Temiamo – ha spiegato - di assistere ad una risalita della curva dei contagi. Secondo me nel periodo fine maggio primi 15 giorni di giugno sarà il periodo più delicato. Pagheremo probabilmente le conseguenze di queste riaperture giustificate ma sicuramente precoci rispetto ai dati epidemiologici. E, d’altra parte, non abbiamo una percentuale di popolazione vaccinata tale da poter arginare questo fenomeno. Non so dire quale se questo di verificherà quale sarà la reale pressione sugli ospedali e soprattutto sulle terapie intensive. Comunque ritengo che sarà un evento probabile più che possibile”. Sull’ipotesi di un quarta ondata, Catena ha detto: “Non me la sento più di parlare di ondate, ma di oscillazioni intorno a un valore. Anche perché abbiamo visto che negli ultimi mesi i casi scendono ma non sono mai andati a zero. Ma alla fine il Coronavirus ha i giorni contati e la pressione vaccinale avrà il sopravvento”. Tornando all’affollamento delle terapie intensive ha spiegato che “rispetto a giugno dello scorso anno i due periodi non sono paragonabili perché oggi di fatto stiamo combattendo contro un altro virus. Oggi combattiamo contro le varianti, come quella inglese che è predominante. E quindi i dati che avevamo avuto l’anno scorso che erano dati di una drastica riduzione dei letti in terapia intensiva, fino a 50 letti in dieci giorni. Tutto questo oggi non si è verificato anche perché le problematiche sono diverse e l’occupazione dei letti rimane ancora molto, molto alta.

Covid, 50-70enni fascia più a rischio

“Ci siamo resi conto che le varianti – soprattutto quella inglese - sono molto diffusive, sono molto cattive e più letali, in terapia intensiva ce ne rendiamo conto ogni giorno. Le manifestazioni della malattia sono molto severe anche in soggetti di fascia d’età 50 – 70, quindi relativamente molto giovani”, ha spiegato Catena che ha avvisato come “da qui in avanti, fin quando la pressione vaccinale non riuscirà a controllare la situazione,  la fascia età più a rischio sarà proprio quella 50 – 70 perché gli anziani e i fragili li stiamo vaccinando. E’ anche vero che ritmo vaccinazione è aumentato e mi aspetto a medio e lungo termine che questo incubo della pandemia venga controllato efficacemente

Catena: "Non abbiamo registrato casi di variante indiana"

“La situazione in India è poco paragonabile per tanti motivi. Noi non abbiamo varianti indiani al momento. Possiamo anche pensare che la variante indiana tenderà a diffondersi, ma è importante dire che la campagna vaccinale avrà i suoi risultati conferendo una difesa immunitaria sufficiente. Finora nessuna variante ha messo in crisi la forza dei vaccini, anche se la copertura risulterà essere parziale in ogni caso esisterà e questo comporterà che un soggetto potrà sviluppare la malattia in maniera paucisintomatica. Non drammatizzerei il discorso delle varianti”, ha detto Emanuele Catena.

Polemiche medici di base? In pandemia snellire burocrazia

“In questi casi, legati ad un’emergenza pandemica, l’aspetto burocratico deve essere snellito rispettando i criteri di sicurezza”, ha aggiunto il Primario di Terapia intensiva dell’Ospedale Sacco di Milano a proposito delle proteste dei medici di base sul rilascio dei pass vaccinali.

Covid, rischio di reinfezione esiste

“La mascherina va comunque sempre indossata. Perché è possibile reinfettarsi anche per vaccinati”, ha sottolineato a Sky TG24 Emanuele Catena. “Abbiamo avuto in ambito sanitario casi di soggetti che – ha continuato - nonostante la vaccinazione hanno manifestato un’infezione blanda e con un tampone positivo e quindi una potenziale diffusibilità. Anche coloro che sono vaccinati o hanno un’immunità naturale non devono in alcuno modo abbassare la guardia. Situazioni più pericolose non sono quelle all’aperto ma sono quelle al chiuso in cui un gruppo di amici si incontra per lungo tempo senza mascherina”.

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