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Covid, Fontana: "La gestione lombarda è stata un modello per l'Italia"

Covid, Fontana: "La gestione lombarda è stata un modello per l'Italia"

Le ultime settimane sembrano consentire una cauta fiducia sul superamento dell'emergenza Covid scoppiata ormai due anni fa proprio in Lombardia. Ha fatto il punto intervistato da MiTomorrow il governatore lombardo Attilio Fontana, tra contagi in discesa e fondi del Pnrr da cui ricostruire: «Sicuramente stiamo vivendo un momento positivo sui numeri delle ospedalizzazioni. Ma sottolineo, in particolare, i numeri della campagna vaccinale che ci inducono ad essere ottimisti anche se dovessimo affrontare una nuova ondata di contagi», ha detto.

Campagna vaccinale in Lombardia, Fontana: "Un grazie a Bertolaso"

E sul successo della campagna vaccinale:  «La principale innovazione è stata quella di mettere insieme sanità e protezione civile, diventando così un modello per il resto del Paese. Analogamente la scelta dei grandi hub si è rivelata vincente. Per quanto riguarda il cosiddetto “riscatto”, posso solo augurarmi che la gente ormai abbia assunto la consapevolezza della difficoltà delle prime settimane dell’emergenza. Sì, siamo stati presi alla sprovvista ma era normale che fosse così. Pochi territori hanno subito un attacco violento come la Lombardia e alcune zone confinanti». Un plauso speciale in questo Fontana lo ha riservato a Guido Bertolaso, commissario straordinario: «Non finirò mai di ringraziarlo per la capacità di dirigere la campagna vaccinale, un unicum nel Paese». L'ospedale in Fiera? "Una valvola di sfogo importante, fondamentale nella seconda ondata, utile anche nella terza. E’ servito soprattutto dal punto psicologico, perché sapevamo di avere qualche letto ulteriore, che si è rivelato un elemento di sicurezza».

Post pandemia: i temi del caro bollette e dei fondi Pnrr ai Comuni

Ora il tema si sposta sul caro bollette. Fontana condivide la preoccupazione del suo assessore Guido Guidesi: "Regione Lombardia aveva alzato l’allarme già lo scorso mese di ottobre, perché ci eravamo resi conto di quello che stava accadendo. Non possiamo fare granché se non stimolare interventi strutturali. Servirebbero risorse ingenti e, al di là del sostegno economico una tantum, occorrono ormai scelte radicali a livello nazionale per acquisire una certa indipendenza sul fronte energetico". E sulla "messa a terra" del Pnrr, con le difficoltà dei Comuni: "C'è da essere preoccupati. Era senz’altro più opportuno un coinvolgimento delle Regioni nella partita".

 

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