A- A+
Milano
Covid, la pandemia è costata al terzo settore lombardo un miliardo di euro
Terzo settore

Covid, la pandemia è costata al terzo settore lombardo un miliardo di euro

Il Terzo Settore lombardo soffre le conseguenze delle pandemia. Nel 2020, le perdite per il comparto sarebbero oltre un miliardo di euro: a subirle sono le migliaia di organizzazioni non profit; molte rischiano di non sopravvivere e si stima una riduzione di circa il 27% del fatturato medio annuo del triennio. Gli effetti ricadrebbero anche sugli addetti che lavorano in quest'ambito: circa un quarto (57.000) dei posti di lavoro del settore puo' essere a rischio. La fotografia arriva dalla Fondazione Cariplo che - grazie collaborazione dell'Istat - ha prodotto una stima degli impatti della pandemia sugli Enti di Terzo Settore (ETS) lombardi. Per farlo ha utilizzato le informazioni fornite direttamente dagli enti in occasione della presentazione delle loro richieste di contributo sul bando LETS GO!, promosso, gia' nel mese di giugno del 2020, da Fondazione Cariplo in collaborazione con Fondazione Vismara e con il sistema delle fondazioni di comunita'.

L'analisi realizzata nei mesi scorsi che ha dato origine ad una pubblicazione inserita nella collana dei Quaderni dell'Osservatorio di Fondazione Cariplo dal titolo "L'impatto del Covid-19 sugli enti di terzo settore. Prime stime sui dati delle candidature al Bando LETS GO!". Le stime riguardano un aggregato costituito da oltre 33.000 ETS (rispetto agli 87.000 operativi in Lombardia e Piemonte) che occupano oltre 200.000 addetti (sui 260.000 del territorio considerato). Le analisi mostrano come, gia' nel trimestre marzo-maggio 2020, gli ETS abbiano registrato un peggioramento medio di oltre 11.000 euro nella differenza tra ricavi e costi. Per l'insieme delle organizzazioni analizzate, la perdita complessiva del trimestre e' pari a circa un miliardo di euro, con un peggioramento di oltre 375 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2019. Se questo e' il peggioramento che gli enti hanno effettivamente sperimentato, ancora piu' preoccupanti sono le previsioni degli enti sull'intero 2020.

I proventi annui hanno registrato un aumento tendenziale nel triennio 2017-2019, passando da una media di circa 348 mila euro a circa 382 mila euro. Se il trend fosse proseguito, nel 2020 gli enti avrebbero sfiorato incassi medi pari a 400 mila euro. La previsione per il 2020 si ferma invece a circa 301 mila euro, con un peggioramento stimato di circa 98 mila euro rispetto alle attese pre-crisi. In valore assoluto, per l'intero settore, la riduzione dei proventi rispetto alla media all'attesa pre-crisi e' stimabile in circa 3,3 miliardi di euro. In termini percentuali, la riduzione stimata rappresenta all'incirca il 27% del fatturato medio annuo del triennio. Passando alle previsioni rispetto al risultato di fine anno, gli enti in perdita sarebbero circa due terzi (erano poco meno di un terzo del totale nel triennio 2017-2019). In particolare, il risultato netto di esercizio era in media positivo e pari a circa 5 mila euro nel triennio 2017-2019. Per il 2020, invece, si prevede una perdita media per organizzazione di circa 30 mila euro; in valore assoluto, per l'intero settore, la perdita complessiva e' stimabile in circa 1 miliardo di euro. Le perdite previste per il 2020 rappresentano all'incirca l'8,2% del patrimonio netto complessivamente accumulato dagli enti a fine 2019. Gli ETS hanno attuato diverse strategie per fare fronte alla crisi, sia attive (nuovi investimenti, riconversione della produzione, rimodulazione dei servizi, accelerazione della trasformazione digitale) che passive (cassa integrazione, richiesta di misure di sostegno, ecc.).

Ciononostante, le stime fanno supporre l'esistenza di un rischio elevato per la continuita' operativa di alcuni ETS: stimiamo infatti che circa un quarto (57.000) dei posti di lavoro del settore possa essere a rischio, in particolare per gli enti le cui attivita' non erano ancora riprese a fine giugno (alcuni dei quali si trovano nuovamente fermi a causa dei blocchi legati alla seconda ondata della pandemia). L'interruzione o la riduzione delle attivita' degli ETS non potra' non avere ripercussioni anche sui loro utenti. Mentre e' quasi impossibile calcolare quanti servizi siano a rischio di interruzione e quanti utenti saranno danneggiati da queste interruzioni, non e' difficile immaginare che le ripercussioni piu' gravi saranno quelle che interesseranno le fasce piu' deboli della popolazione.

Proprio per cercare di contenere i danni inflitti alle fasce piu' deboli, la Fondazione Cariplo, insieme alla Fondazione Vismara e al sistema delle fondazioni di comunita' lombarde e del Verbano ha emanato il bando LETS GO!. Il bando mira ad aiutare gli ETS lombardi durante la pandemia per consentire loro di continuare a sostenere i cittadini piu' deboli, la cultura e l'ambiente durante questo periodo difficile. Il bando e' stato destinato agli oltre 7.000 ETS che, tra il 2010 e il 2020, hanno beneficiato di almeno un contributo degli enti promotori. Le risorse complessivamente erogate a fondo perduto ai 393 destinatari (su quasi 1.400 richiedenti) attivi nei settori dell'ambiente, della cultura e dei servizi alla persona ammontano ad oltre 15,5 milioni di euro, con contributi medi pari a circa 40.000 euro (il 65% del richiesto). Tenendo conto della gravita' della situazione, le risorse stanziate sono state messe tempestivamente a disposizione degli enti, tanto che l'intero processo di selezione delle richieste di contributo si e' svolto in meno di 90 giorni (dalla presentazione delle richieste alla delibera delle erogazioni) e a dicembre 2020 erano stati liquidati quasi 12 milioni di euro a titolo di anticipazione. Un sollievo significativo, considerando che le attivita' per le quali e' stato richiesto il sostegno pesano per oltre il 42% sul bilancio economico degli enti, e vi sono direttamente impegnate 12.700 persone retribuite e piu' di 8.600 volontari.

Le 393 organizzazioni sostenute sono, per oltre il 60%, attive nel settore dei servizi alla persona, in primis servizi per l'infanzia e legati alla gestione delle strutture comunitarie e residenziali per persone anziane o con disabilita'; il 30% afferisce al settore culturale e in particolare svolge attivita' formative ed educative, di produzione di spettacoli artistici, gestione di sale cinematografiche per lo piu' collocate in aree decentrate e periferiche; infine, il 20% opera delle organizzazioni opera nell'ambito ambientale e nel sostentamento di attivita' formative ed educative rivolte ai ragazzi e alla cittadinanza, come pure di iniziative di cura e di sensibilizzazione per proteggere gli habitat a rischio. Giovanni Fosti, presidente Fondazione Cariplo, ha sottolineato: "La ricerca realizzata con Istat ci restituisce la fotografia di un'infrastruttura in pericolo: il sistema di legami, di attivita' e di servizi generati dal Terzo Settore per le persone e le comunita' ha subito un duro colpo e rischia di non sopravvivere. Le iniziative del Terzo Settore in campo ambientale, in ambito culturale e nei servizi alla persona sono cruciali per la tenuta del nostro Paese e il loro indebolimento e' una minaccia sociale ed economica per tutti. Per questo dobbiamo reagire insieme: sostenendo i soggetti che operano sul territorio e cercando di conoscere sempre meglio la realta' per intervenire in modo efficace".

Per Gian Carlo Blangiardo, presidente Istat, "si tratta di una ricerca statistica interessante il nostro Istituto ha collaborato volentieri affinche' questo lavoro avesse la solidita' scientifica e metodologica per essere uno strumento utile per la conoscenza degli effetti della pandemia in un settore che svolge un ruolo cruciale nel Paese".

Commenti
    Tags:
    covidterzo settorelombardiafondazione cariplo






    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.