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Covid: Lombardia, 407 positivi, ricoveri stabili e nessun decesso

Covid: Lombardia, 407 positivi, ricoveri stabili e nessun decesso

I casi positivi in Lombardia crescono dai 208 di ieri ai 407 nelle ultime ore ma il dato non indica un aggravamento della sitauzione epdidemiologica perche' il numero dei tamponi effettuati (31.954) e' di molto superiore (11.621). Il tasso di positivita' diminuisce a 1,2% rispetto all'1,7% di ieri. Stabili i ricoveri con un +1 delle terapie intensive e un -2 degli altri ricoverati.

Nessun decesso registrato nelle ultime 24 ore. Questo il quadro delle province: Milano: 153 di cui 89 a Milano citta'; Bergamo: 22; Brescia: 45; Como:7; Cremona: 7; Lecco: 8; Lodi: 6; Mantova: 15;Monza e Brianza: 48; Pavia: 10; Sondrio: 4; Varese: 46. 

"Mi sembra ragionevole" far sì che il tasso di occupazione delle terapie intensive e dei reparti ordinari pesi di più nell'aggiornamento dei parametri che guidano i passaggi fra i colori che indicano il rischio Covid per le diverse aree del Paese. "Cosa mi aspetto per i prossimi mesi? Mi auguro che sia davvero finita. La mia è una speranza. Oggi fare previsioni è molto difficile. Soprattutto è difficile fare previsioni sul futuro quando non si hanno elementi certi in mano. Mi sembra che le vaccinazioni procedano speditamente e noi confidiamo che, se ci sarà un'altra ondata, sarà piccola e gestibile". Non si sbilancia mai Antonio Pesenti, direttore del Dipartimento di Uoc Anestesia-Rianimazione del Policlinico di Milano e coordinatore delle terapie intensive nell'Unità di crisi della Regione Lombardia per l'emergenza Covid. Lo specialista ha vissuto i momenti più drammatici della pandemia di Covid-19, fin dai tempi della prima ondata di malati gravi che ha travolto le strutture sanitarie lombarde, quando ancora in Italia si pensava che il virus fosse lontano. Oggi il quadro è diverso, ma la variante Delta di Sars-CoV-2 in ascesa impone cautela e il dibattito fra Governo e Regioni si focalizza su una revisione dei parametri per adattarli alla fase in corso. In discussione la percentuale di occupazione dei reparti da prendere come soglia. Per le terapie intensive deve essere più vicina al 5% ipotizzato in partenza o al 15% controproposto dalle Regioni? "Non ho elementi tecnici per fare questa valutazione - replica Pesenti all'Adnkronos Salute - perché tutto dipende da che risultato si vuole ottenere. Le decisioni non si prendono in senso assoluto, ma soppesando vantaggi e svantaggi e questo soppesare vantaggi e svantaggi è una decisione politica".

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