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D'Avolio, inchiesta alle spalle ed elezioni alle porte: "Rozzano? Ci penso..."
Massimo D'Avolio

D'Avolio, inchiesta alle spalle ed elezioni alle porte: "Rozzano? Ci penso..."

Un procedimento giudiziario conclusosi dopo un decennio con un non luogo a procedere. Nel mezzo, l'addio al Pd e l'avventura politica con Articolo 1. Una parentesi terminata con la decisione di rientrare nel Partito democratico, assieme a Bersani, Speranza ed agli altri principali esponenti. Per il 57enne Massimo D'Avolio sembra insomma ora tutto pronto per iniziare una nuova stagione. Con le elezioni comunali nella sua Rozzano alle porte, il prossimo passo sembra quasi dettato dal destino.

Ed infatti, come racconta ad Affaritaliani.it Milano l'ex sindaco del popoloso comune del sud Milano, già da più parti gli sono pervenute richieste di rimettersi in gioco. Libero da procedimenti penali e rientrato nel partito che per lunghi anni ha dominato la scena politica cittadina, D'Avolio ammette: "Sento un debito nei confronti dei tanti che mi sono stati vicino in anni difficili e di tutta la comunità di Rozzano. Valuterò l'eventualità di candidarmi nelle prossime settimane. Ma credo che tale percorso debba passare attraverso delle primarie. E sullo stadio...". L'intervista.

D'Avolio, un necessario preambolo sulla sua vicenda giudiziaria. Nel gennaio del 2015 emerse l'indagine a suo carico con accuse di peculato e ricettazione legate alla gestione della municipalizzata Ama. Quattro anni più tardi la quarta sezione penale del Tribunale di Milano chiese ai pm di valutare la riformulazione del reato in corruzione. Da quel febbraio 2019 non ci sono state più notizie. Cosa è successo da allora?

Il collegio dei giudici rimandò alla Procura il provvedimento perchè verificasse e valutasse se c'erano le condizioni perchè si potesse parlare di corruzione. I giornali all'epoca travisarono e ritennero che questo costituisse un aggravamento della mia posizione. Ma in realtà il pm decise per il non luogo a procedere, perchè il reato effettivamente non c'era. Ed oggi il procedimento risulta chiuso. Trattandosi di vicende risalenti al 2013, sono subentrati anche i termini di prescrizione. Io non ho quindi ricevuto nessuna condanna: sono un cittadino che nel suo ruolo di sindaco e assessore regionale non ha compiuto alcun reato.

Un cittadino che è stato prima assessore e poi, per dieci anni, sindaco di Rozzano, Comune governato tuttavia nell'ultimio quinquennio dal centrodestra. Sta accarezzando l'idea di lanciarsi in una sfida, quella per la fascia tricolore rozzanese, che sarebbe particolarmente suggestiva?

E' ancora presto per dirlo, ma non nascondo che in tanti me lo stanno chiedendo. E li ringrazio della stima e della fiducia che ripongono in me. Come amministratore pubblico in passato ho sempre cercato di dare tutto per la mia città. Sto valutando, da semplice cittadino e iscritto al Pd, di restituire qualcosa alla comunità per il sostegno che a mia volta ho ricevuto in anni difficili. Devo valutare, con serenità.

L'eventuale candidatura maturerebbe di nuovo da esponente del Pd. Cosa l'ha riportata tra i democratici?

Ho passato momenti della mia vita che mi hanno portato a fare delle scelte. Esperienze dalle quali ho tratto molti insegnamenti. E che mi hanno portato a rivedere molte delle decisioni degli ultimi anni. Questo grazie alla vicinanza concreta ed alla solidarietà dei molti che mi hanno sostenuto nelle difficoltà. Da qui è maturata la decisione di tornare ad iscrivermi al Pd, un partito di cui ho potuto al contempo apprezzare un reale cambiamento e nel quale oggi mi riconosco. Confido molto nelle novità che oggi propone il Partito democratico. Ed è per questo che gli eventuali prossimi passi dovrebbero basarsi su una premessa.

Quale?

Una mia candidatura dovrà, nel caso, essere concordata e condivisa con gli organismi dirigenti del Pd a tutti i livelli locali. La mia lunga militanza mi impone del resto una logica da uomo di partito. Ed aggiungo che il percorso per cercare di riconquistare Rozzano dovrebbe passare attraverso l'indizione delle primarie, allargate naturalmente a tutta la coalizione.

Rozzano oggi è al centro dei riflettori per la questione dello stadio dell'Inter. Qual è la sua posizione?

La stessa dei vertici provinciali del Pd. Sono contrario. Per questioni di viabilità e per la presenza del Parco Sud, ente del quale ho presieduto l'assemblea dei sindaci. So quindi per esperienza che non ha senso pensare di portare una tale infrastruttura in una zona che è già congestionata per la presenza del Forum di Milanofiori e di una serie di altri complessi. E' un'area che, semplicemente, non può avere quella destinazione urbanistica.

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