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Milano
Dal Portello all'esclusione di Boeri. Il percorso surreale del nuovo stadio
Lo stadio di San Siro

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C'è qualche cosa di sbagliato in questa cosa dello stadio. Qualcosa di opaco. E a me le opacità non piacciono. Ricapitoliamo. Ormai da più di un anno il sindaco Beppe Sala, un po' disperato un po' incazzato, ha sollecitato le società Milan e Inter, che da quando sono in mani straniere maiunagioia a livello sportivo, a dire che cosa volessero fare di San Siro. Queste prima non rispondono, poi - quando rispondono - lo fanno nel momento più sbagliato di tutti. Cioè mentre stiamo presentando la candidatura al CIO che prevede, guarda un po', che l'inaugurazione si faccia proprio a San Siro. In quell'occasione il Milan se ne viene fuori, con un tempismo perfetto, dicendo che San Siro verrà demolito. Non è la prima volta che la dirigenza rossonera fa danni. Per esempio, aveva vinto la gara per un nuovo stadio al Portello, salvo poi ritirarsi e dare inizio a un avvitamento che ha fatto sì che il Portello, ancora oggi, sia fermo al palo. Ma va bene così, dopo l'assegnazione delle Olimpiadi le cose accelerano, ma non di molto. Si inizia a parlare dei progetti, ma nessuno li ha visti. Fin quando non iniziano a uscire, un po' di qui un po' di là, spizzichi e bocconi. I consiglieri comunali, che di mestiere dovrebbero discutere e decidere di quel che si fa in città, un po' si incazzano. Ieri l'ultima: viene pubblicato da Dagospia il progetto scartato, quello di Boeri. Che guarda peraltro sembra quello che contiene più verde, ma sarà sicuramente un caso fortuito. In tutto questo, la presentazione avviene oggi. Con uno scenario ben definito: le società hanno già iniziato a trattare pure con Sesto, dove ci sono le ex Falck che sarebbero ben contente di prendersi lo stadio nuovo. Come dire: o fate quel che diciamo noi, oppure ce ne andiamo via. Intanto, in tutto questo, negli studi ci sono anche dei sondaggi sul gradimento dei milanesi, che ovviamente approvano. Tutti contenti, dunque, addio San Siro. Bene così? Trasparente così? Io credo di no.

fabio.massa@affaritaliani.it

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