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Disarmare le parole vuol dire spegnere i social

Disarmare le parole: lo chiedeva Francesco, lo ribadisce Leone. Ma le parole restano armate, perchè la polarizzazione è la malattia del nostro tempo. Una malattia che vive e prospera sui social. Il commento

di Fabio Massa

Disarmare le parole vuol dire spegnere i social

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Disarmare le parole. Questo diceva Papa Francesco. E questo ribadisce Papa Leone. Magari!, diciamo noi giornalisti ormai da tempo. Il problema è che non funziona così. E' come quando dici di usare meno sale nei salati, o meno zuccheri nei dolci. O come quando dici che mangiare le verdure fa bene. Alla fine tutti mangiano salato, gli zuccheri ci fanno gola e le verdure molto meno. Soprattutto ai giovani. Disarmare le parole è una buona prospettiva. Ottima. Ma la domanda vera è perché siano armate, le parole.

La polarizzazione è la malattia del nostro tempo

Le parole sono armate perché la polarizzazione è la malattia del nostro tempo. Una malattia che vive e prospera grazie ai social e null'altro. Non esistessero i social, questo è il mio pensiero, la violenza verbale tornerebbe ad essere quella di un tempo. Certo, polemiche anche feroci ogni tanto ci stanno pure. Certo, i giudizi sferzanti sono sempre stati emessi. Ma è quella violenza diffusa, quel conflitto ad alta intensità e ad alta diffusione, quei fenomeni di branco social che poi diventano branchi reali, che sono il problema del nostro tempo. Pensiamo al bullismo tra ragazzi. Non c'è solo quello nel quale i ragazzini picchiano altri ragazzini. Molto più frequente, e comunque assai doloroso, è quello nel quale i ragazzi escludono i ragazzi. Nel quale si usa whatsapp per dire chi è figo e chi non è figo, nel quale le cose non si dicono in faccia, ma dietro profili e telefoni. Questa è violenza.

I feudatari del web comandano le armate dei nerd senza alcun istinto etico

Eppure siamo disarmati. Perché i feudatari del web, come diceva benissimo Guido Brera, comandano le loro armate di nerd senza alcun istinto etico. Tutto quello che è stato fatto finora non sono altro che palliativi. Come se lo spacciatore ti desse il buono per l'ospedale in caso di overdose. Roba da ipocriti. Almeno, dopo l'avvento di Trump, è caduta anche la maschera della finta moderazione dei commenti. Abbiamo capito che non può funzionare. Meglio abbandonarla e darci a ragionamenti più radicali. Uno dei quali non può che essere la limitazione e regolamentazione dei social in senso più restrittivo. Ma dubito che avverrà. Perché subito si leverebbero le orde di finti liberali, che evocherebbero la limitazione della libertà di pensiero. La quale, oggi, è purtroppo soprattutto libertà di far male nascondendosi dietro uno schermo.

 








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