Eataly a Expo, Sala archiviato: "Non vantaggio ingiusto ma pubblico interesse"
Indagato ed archiviato: Giuseppe Sala non si è reso autore di abuso di ufficio nell'ambito dell'appalto a Eataly di due dei dieci edifici lungo il Decumano di Expo. Questo quanto stabilito dal gip Claudio Castelli, che il 12 gennaio ha firmato l’archiviazione chiesta dai pm già a fine ottobre 2015. "Non risulta univocamente dimostrabile l’elemento psicologico richiesto dal reato di abuso d’ufficio", spiega il dispositivo dell'archiviazione. Anche "in presenza di un indiscutibile vantaggio contrattuale per Eataly, non è dimostrabile che Sala abbia agito intenzionalmente per procurare un vantaggio ingiusto". L'affidamento diretto alla società di Oscar Farinetti è avvenuto infatti a "condizioni economiche particolarmente vantaggiose" rispetto a quelle più rigorose richeiste ad altri ristoratori operanti in Expo. Ma nel fare questo Sala non avrebbe perseguito "motivi sotterranei", bensì un interesse pubblico "tangibile", nell'avere Eataly tra i partner di Expo Sala ha dunque agito nel pieno della propria discrezionalità amministrativa. L'indagine, si è appreso solo ora, era stata ufficialmente avviata il 29 luglio dai pm Giulia Perrotti e Eugenio Fusco, a seguito dell'invio in Procura il 15 giugno da parte dell’Anac delle spiegazioni di Expo, ritenute da Raffaele Cantone "non convincenti".