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Energia, Agnelli (Confimi Industria): le imprese chiudono o falliscono
Paolo Agnelli (Confimi Industria)

Energia, Agnelli (Confimi Industria): le imprese chiudono o falliscono

IMPRESE-LAVORO.COM - Milano - “Stiamo vedendo chiudere o fallire le aziende italiane. E non stiamo facendo nulla per salvarle dalla morsa dei costi dell’energia”. È Paolo Agnelli, industriale e presidente di Confimi Industria a lanciare nuovamente l’allarme. “Con le bollette energetiche alle stelle e nessuna soluzione per calmierare davvero i costi di elettricità e gas si definiscano immediatamente dei finanziamenti ad hoc per le imprese, veri e propri mutui con garanzie di Stato per pagare questi costi vertiginosi e fuori controllo” propone Paolo Agnelli continuando ad assistere all’immobilità della politica di fronte alla pandemia energetica.

Agnelli: “La manifattura, così come tutta l’economia italiana, è al baratro"

“La manifattura, così come tutta l’economia italiana, è al baratro. Lo dimostra il crescente e repentino ricorso alla cassa integrazione" fa notare ancora Agnelli. “Siamo oltre l’emergenza. E non vogliamo abituarci, preparandoci all’idea dei razionamenti. Non ci lasceremo fallire come vorrebbe qualcuno, che intanto sta facendo utili mostruosi”. “Si pensi a salvare quel Sistema Italia di cui ci si riempie la bocca solo in campagna elettorale senza però intervenire. Non possiamo buttar via anni di sacrifici per colpa di inefficienze di governi miopi e sordi al problema”. E torna a sottolineare come Confimi Industria sia stata inascoltata sul tema “È dal 2014 che gridiamo invano circa i problemi legati all’energia”. “Oggi con un prezzo del gas passato in un anno da 27 euro a 301 euro per MWh sono numerose le aziende che si troveranno ad essere morose” sottolinea Agnelli “Ma chi può fargliene una colpa? Piuttosto le società di energia rivedano, prolungandoli, i tempi di interruzione del servizio di gas e luce”.

"Stiamo ancora aspettando che la burocrazia ci permetta di sfruttare il nostro gas che giace nell’Adriatico"

“Stiamo ancora aspettando che la burocrazia ci permetta di sfruttare il nostro gas che giace nell’Adriatico e che il Governo si decida a strutturare un price cap italiano o ancora meglio a introdurre un prezzo amministrato del gas facendosi carico della maggior parte degli aumenti dell’ultimo anno” ripete ancora una volta Agnelli esasperato dall’ignavia politica. “Si modifichino le regole di ingaggio alle società che distribuiscono energia facendo utili stratosferici a danno delle imprese e delle famiglie italiane”. “Nel frattempo – chiude il presidente di Confimi Industria appellandosi all’Europa – si riveda l’algoritmo di calcolo che definisce il prezzo del Gas, è tempo di introdurre nelle variabili anche l’apporto dei costi delle energie rinnovabili”.

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