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Fase 2, Milano? Una città dove muoversi a piedi o bici. Ecco cosa cambierà

Fase 2, Milano? Una città dove muoversi a piedi o bici. Ecco cosa cambierà

"Chi e' in salute e non deve fare molti chilometri dovra' imparare a muoversi diversamente", ovvero a piedi o in bici. Ce lo imporra' la nuova mobilita' nelle citta' post coronavirus e lo ha ricordato oggi in commissione trasporti l'assessore all'Urbanistica del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, illustrando il documento "Strade aperte", con cui si modifica la viabilita' della citta' dopo l'emergenza. Nel testo si legge infatti la parola d'ordine "muoversi", ovvero "tornare a integrare l'attivita' fisica nel nostro quotidiano, come bisogno essenziale universale", limitato "nel periodo di lockdown". Il Comune e' stato costretto a "riorganizzare lo spazio pubblico in base alle nuove esigenze", scegliendo di "mantenere il trasporto pubblico come asse portante della mobilita'", ha sottolineato poi il collega Marco Granelli.

Al contrario una "liberalizzazione" totale del mezzo privato, "porterebbe ad una congestione" senza precedenti "che non consentirebbe di muoversi a chi ha un bisogno inevitabile dell'auto per lavoro, come i disabili e tutti coloro che trasportano merci", ha avvertito Maran. La citta' dunque ha scelto di privilegiare la mobilita' dolce estendendo le zone 30 (ovvero quelle in cui il limite di velocita' per le auto si riduce). Gli 88 quartieri di Milano, poi, dovranno avere una "vita di quartiere che riduca l'obbligo di uscire dalla propria zona, e che porti ad esempio nelle piazze e in nuovi spazi anche gli eventi culturali". Si ridurra' sensibilmente anche lo spazio per il parcheggio se e' vero che parte delle superfici stradali potranno essere lasciate a bar e ristoranti: "La sosta salta - ha detto Maran - se queste attivita' riapriranno e potranno mettere i loro tavoli, distanziati, anche fuori". 

Nel corso della commissione congiunta e' poi intervenuta anche la vicesindaca della citta' metropolitana, Arianna Censi, che ha fatto presente come proprio oggi si sia svolto il Tavolo con oltre 40 portatori di interesse (da Assolombarda ai Sindacati, Confcommercio, Coldiretti, Cooperative, Universita', mondo dell'artigianato e terzo settore) sulla mobilita della 'grande Milano'. E' emersa l'esigenza di ampliare le zone 30 a tutta la citta' metropolitana "se e' vero che tutto il traffico dovra' rallentare" nella Fase 2 post coronavirus. Cio' che manca pero' e' "un raccordo con la Regione". Carenza evidenziata anche dall'assessore alla Mobilita' di Milano, Marco Granelli, che ha aggiunto: "Ho partecipato a vari incontri in Regione Lombardia e non ho ancora visto una bozza riguardo alla gestione della mobilita' e del trasporto pubblico a livello regionale, nonostante con l'ultimo Dpcm il Governo avesse incaricato i governatori di attuare le indicazioni sui loro territori, con delle ordinanze".

StradeAperte, il progetto integrale con ciclabili, nuove aree pedonali, zone 30 e spazi pubblici

Realizzare nuovi percorsi ciclabili anche in sola segnaletica; incrementare le strade a velocità moderata e le zone 30 e le strade residenziali a prevalente mobilità pedonale e ciclabile; ampliare i percorsi pedonali attraverso l'allargamento di marciapiedi; prevedere pedonalizzazioni temporanee nei quartieri ampliando l’offerta per il gioco e l’attività fisica dei bambini; realizzare nuovi interventi di urbanistica tattica nell'ambito del progetto Piazze Aperte; facilitare la possibilità di posare tavolini per bar e ristoranti sulle aree di sosta ai fini di recuperare parte della capienza persa all’interno per il distanziamento. Sono le azioni chiave di “Strade Aperte”, il piano del Comune per ripensare la mobilità e lo spazio pubblico nei prossimi mesi. Una strategia che vede convergere la visione di una città più sostenibile e vivibile, cui l’Amministrazione sta lavorando attraverso molteplici azioni dall’inizio del mandato, con le temporanee esigenze di distanziamento sociale e sicurezza legate all'emergenza sanitaria in corso. L’obiettivo è realizzare strade più protette e fruibili da parte di tutti, offrendo nuovi spazi pubblici per grandi e bambini e incentivando gli spostamenti a piedi, in bicicletta e monopattino per le percorrenze su scala urbana attraverso un'offerta diversificata, complementare e alternativa al trasporto pubblico e all'auto privata.

"Strade Aperte accelera il processo di rigenerazione della città che stavamo già attuando prima del Coronavirus, a partire dall'attuazione di progetti pensati per il miglioramento della qualità dello spazio pubblico e della vita nei quartieri - dichiara l'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran -. Creare nuove piazze e servizi nel quartiere, incentivare modalità di spostamento sostenibili, garantire ai bambini spazi per il gioco sono obiettivi già previsti nel Piano di Governo del Territorio. La necessità di cambiare i ritmi della città nella ricerca di un 'nuovo ordinario'  è la leva per velocizzare il raggiungimento di questi obiettivi, individuando soluzioni temporanee, più economiche ed efficienti".

"Stiamo lavorando per mettere in sicurezza il trasporto pubblico - dichiara Marco Granelli assessore alla Mobilità - ma è importante anche riuscire a contenere il numero di auto in circolazione e la congestione e limitare il più possibile l'aumento dell'inquinamento atmosferico cittadino. In questi giorni abbiamo provato a pensare alla nostra città dopo le fasi più dure di questa emergenza, facendo tesoro di quanto imparato e con uno sguardo di lungo respiro che però parte dalle urgenti risposte ai problemi di oggi. I nuovi tempi e spazi della città, un modo nuovo di muoversi, la necessità di riprendere subito il lavoro e l'impegno a non lasciare indietro nessuno: ne è nato un piano straordinario di nuovi percorsi ciclabili e zone 30".

Molteplici dunque le azioni comprese all'interno di Strade Aperte, per cui sono già stati individuati alcuni interventi puntuali che verranno realizzati entro la fine dell’anno. L’obiettivo delle prossime settimane, anche grazie al contributo dei cittadini nell’ambito del percorso di partecipazione di Milano 2020, è incrementare le azioni diffuse sul territorio.

Quartieri in 15 minuti, i progetti pilota Lazzaretto e Isola

Lazzaretto e Isola saranno i progetti pilota di una città che ripensa i suoi ritmi a partire da quartieri che offrono servizi e qualità della vita entro lo spazio dei 15 minuti a piedi dalla propria abitazione. Attraverso interventi di temporanea pedonalizzazione di alcune strade, allargamento dei marciapiedi, istituzione di zone 30, connessioni con le piste ciclabili esistenti, posa di dehor, si libererà spazio pubblico prezioso da dedicare alla vita all’aperto di grandi e bambini. In particolare, al Lazzaretto saranno temporaneamente pedonalizzate via Lecco, largo Bellintani e via Benedetto Marcello, creando connessioni ciclopedonali con la futura ciclabile di corso Buenos Aires, il percorso lungo i Bastioni e la pista in segnaletica di viale Tunisia. All'Isola il cuore dell'intervento sarà via Toce, che verrà pedonalizzata e trasformata in una playstreet per il gioco dei bambini in connessione con le aree verdi di fronte alla scuola e quelle del giardino Bruno Munari.

Ciclabilità: San Babila-Sesto Marelli e Bisceglie-Bande Nere-Sardegna-Buonarroti

La ciclabilità va incentivata quale mezzo alternativo all'automobile e al trasporto pubblico. E’ partita ieri da corso Venezia la tracciatura dei 35 km di nuove piste ciclabili che arriveranno progressivamente in città in estate ed entro la fine dell’anno. Tra i primi interventi, oltre all’itinerario San Babila - Sesto Marelli che verrà realizzato in sola segnaletica, quello più strutturato da Bisceglie a Buonarroti lungo l’asse Legioni Romane-Berna -Zurigo che poi prolunga in Caterina da Forlì, Sardegna e Buonarroti. In partenza nelle prossime settimane anche interventi sui controviali, con la moderazione della velocità a 30 km/h, lungo le direttrici viale Certosa, viale Zara – viale Testi, viale Romagna – viale Campagna – viale Molise, viale Famagosta - via Faenza. Altri interventi per la ciclabilità riguardano la riqualificazione urbana ad esempio lungo la direttrice Bussa – Farini - Cimitero Monumentale.

Piazze aperte: da piazza Sicilia a Piazza Minniti

Nuove aree pedonali fruibili in sicurezza, nuovi spazi pubblici di qualità per il quartiere. Il progetto di urbanistica tattica “Piazze Aperte" che nell’ultimo anno e mezzo ha rigenerato 15 piazze della città attraverso interventi veloci ed economici, sbarcherà in una decina di nuove località selezionate tra le 65 proposte presentate dai cittadini e associazioni. Tra gli  interventi previsti, quello in piazza Sicilia, dove verrà così garantita maggior sicurezza anche all’uscita dei bambini da scuola, e in piazza Minniti, che si andrà a connettere con il quadrilatero di via Toce all'Isola.

Zone 30

Per migliorare la qualità dello spazio urbano e la sicurezza stradale verranno istituite nuove zone in cui il limite massimo di velocità è di 30 km/h. Tra i primi interventi, quelli lungo l'asse via Padova-Nolo e QT8.  

Interventi per la pedonalità: via Marghera

Parte da via Marghera la strategia che vedrà l’allargamento di alcuni marciapiedi che verosimilmente vedranno un maggior flusso di pedoni. L’obiettivo è garantire il distanziamento sociale e la fruizione in sicurezza delle strade, riducendo le carreggiate senza modifiche alla viabilità.

 

Fase 2, polemiche sulle ciclabili. Piscina: "Sono pericolose, aumentano il traffico, sottraggono posti auto)

Non tutti però sono d'accordo con la realizzazione delle piste ciclabili a Milano. Tra questi il leghista Samuele Piscina, Presidente Municipio 2 che sostiene che la ciclabile su viale Monza sarebbe pericolosa, aumenterebbe il traffico e sottrarrebbe posti auto. “In seguito alla commissione comunale svoltasi quest’oggi, continua a preoccuparmi molto la realizzazione della pista ciclabile in viale Monza”, evidenzia Samuele Piscina. “Il progetto, come confermato durante la seduta, prevede la rimozione di posti auto e di una corsia per senso di marcia al fine di realizzare una pista ciclabile posta al centro della carreggiata, molto pericolosa per ciclisti, pedoni, automobilisti e motociclisti”. “Penso sia a tutti evidente che l’automobile sia il mezzo più sicuro per eccellenza in questo momento. Si tratta infatti dell’unico veicolo chiuso che permetta di muoversi evitando i contatti con altre persone, azzerando quasi totalmente il rischio contagio durante il tragitto”. “Viale Monza è una via a grande scorrimento, con problemi di traffico non indifferenti e posti auto su strada difficilmente reperibili. Mettere ancora più in difficoltà i cittadini, riducendo le corsie e aumentando quindi il traffico e lo smog, penso sia tutt’altro che lungimirante e creerebbe lunghe cose da Sesto a piazzale Loreto. Già oggi i cittadini sono costretti a parcheggiare le auto su viale Monza a lisca di pesce, anche se i parcheggi previsti sono di tipologia in linea. Dove metteranno l’auto nel momento in cui subiranno l’annunciata perdita di stalli? Infine, come è possibile immaginare, con i problemi viabilistici di viale Monza dettati da svolte già oggi pericolose, di inserire una pista ciclabile al centro della carreggiata, adiacente allo spartitraffico? Il progetto è decisamente pericoloso dal punto di vista viabilistico, non tutela le categorie deboli e potrebbe probabilmente causare molti incidenti”. “Da parte mia non c’è nessuna preclusione alle piste ciclabili. Penso fermamente che debbano essere realizzate nella nostra città, ma che sia necessario un minimo di pragmatismo e meno ideologia. Lancio quindi la soluzione alternativa a patto che viale Monza rimanga inalterata: progettiamo insieme la ciclabile su via Ernesto Breda, strada parallela a viale Monza che si presta maggiormente a questo tipo d’iniziativa avendo marciapiedi e carreggiata ampi per più del 95% della sua lunghezza e un traffico decisamente ridotto. Attraverso poi la realizzazione della ciclabile in via Sammartini, come il Municipio aveva già proposto rendendo la strada a senso unico e portando il doppio senso sotto tutti i ponti di FS, sarà molto semplice collegarsi a Via Vittor Pisani e quindi arrivare direttamente in piazza Duomo o in Porta Venezia in sicurezza”.

“La mia è l’ennesima richiesta di coinvolgimento al Sindaco Sala, evidentemente abituato a scegliere prepotentemente e despoticamente senza ascoltare i municipi e i cittadini se non a giochi fatti”, chiosa il Presidente leghista. “Ci auguriamo di non rimanere ancora una volta inascoltati. La Giunta comunale, per una volta, dimostri pragmatismo e conceda ai municipi di svolgere il loro ruolo attivo insieme alla cittadinanza”.

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