Milano

Festa della Donna: un 8 marzo di agitazioni e scioperi a Milano

di Redazione

Doppia manifestazione con corteo "transfemminista" e sciopero dei sindacati. Il sindaco inaugura il "Parco 8 Marzo" in Porta Vittoria

Festa della Donna: un 8 marzo di agitazioni e scioperi a Milano

Giornata di agitazioni e scioperi domani a Milano per l'8 marzo, Festa della Donna. La rete di collettivi 'Nonunadimeno' promuove doppia manifestazione con corteo "transfemminista": la mattina saranno protagoniste le scuole, partenza da Largo Cairoli alle 9.30; la sera il ritrovo e' convocato in piazza Duca d'Aosta, antistante la stazione Centrale, con corteo aperto invece a tutti i cittadini, dalle 18.30. "Basta femminicidi. Basta stupri, violenze, molestie, in casa e per strada. Basta attacchi alla scuola, vogliamo un'educazione al consenso e al piacere, il nostro. Basta a guerre contro corpi, popoli e territori. Basta violenza economica. Aborto libero, sicuro e gratuito, per il diritto alla salute: basta attacchi ai nostri corpi e ai nostri diritti", l'appello delle attiviste e degli attivisti di Nudm Milano . Questo il percorso annunciato per il primo corteo: Largo Cairoli, Cusani, Broletto, Cordusio, Orefici, Mazzini, Missori, Albricci, Larga, Verziere, Augusto, corso di Porta Vittoria, Podgora, San Barnaba (giardini della Guastalla).

Lo sciopero di Slai Cobas e Cub trasporti per l'8 marzo

Inoltre, sempre per domani, e' stato annunciato uno sciopero dai sindacati Slai Cobas e Cub Trasporti. Le metropolitane, informa l'azienda del trasporto milanese Atm, potrebbero essere coinvolte solo dopo le 18 e fino al termine del servizio, mentre le linee di superficie dalle 8.45 alle 15 e dopo le 18 fino al termine del servizio.

Il sindaco Sala inaugura il "Parco 8 Marzo" in via Umbria

A Milano il sindaco Giuseppe Sala inaugurera' domani il 'Parco 8 marzo' in viale Umbria, nell'area della ex stazione di Porta Vittoria. "Una nuova area verde con percorsi ciclopedonali, giochi per i piu' piccoli, spazi e tavoli per la socialita' di tutto il quartiere", ricorda lui stesso nel suo podcast mattutino 'Buongiorno Milano'. Ai piedi della futura Beic, la biblioteca europea di informazione e cultura, la cerimonia iniziera' e si chiudera' con due poesie di Antonia Pozzi lette dall'attrice e regista Elisabetta Vergani. "Una citta' a misura di donne - sottolinea - e' una citta' migliore per uomini e donne e di questo ne sono certo", afferma, e proprio per sottolineare la tensione verso un necessario miglioramento delle cose, spiega, il programma di Palazzo Marino per l'8 marzo di quest'anno porta il titolo 'Milano citta' delle donne'.

Le iniziative del Comune di Milano per l'8 Marzo

"Abbiamo scelto di costruire eventi e occasioni di incontro che hanno fatto la storia della nostra citta' e troppo spesso poco conosciute", prosegue Sala illustrando alcune delle tante iniziative sparse in citta' per tutto il mese di marzo, consultabili sul sito del Comune. "Da questa consapevolezza nasce l'idea del sito sulla toponomastica femminile, con l'intento di aggiornarlo costantemente, e di un percorso museale con opere significative". Inoltre, "sempre per valorizzare la toponomastica femminile, da domani e' online sul sito del Comune di Milano la pagina 'Le vie delle donne' che raggruppa in un unico itinerario le vie, le piazze, i monumenti e le pietre di inciampo (ricordo delle deportate nei campi di concentramento) dedicate alle donne".

"A tanti anni di distanza" dalla celebrazione della prima giornata nazionale, l'8 marzo 1945, ragiona Sala, "non sono vere due cose. La prima: non e' vero che non sono stati fatti passi in avanti. Parliamo ad esempio del fronte del lavoro: a Milano l'occupazione femminile e' al 62%, in linea con la media europea. La seconda: non e' pero' vero che sia stato fatto abbastanza. Sempre parlando di lavoro, e' piu' che evidente la persistenza di un significativo gap salariale, che e' ingiusto e che non e' utile alla citta'". Percio' "l'impegno dovra' moltiplicarsi nei prossimi anni", conclude il sindaco, citando un brano di Teresa Mattei, eletta all'assemblea costituente nella quale svolse il ruolo di segretaria dell'Ufficio di Presidenza.

"Noi salutiamo quindi con speranza e con fiducia la figura di donna che nasce dalla solenne carta costituzionale nazionale - le parole della partigiana, nome di battaglia durante la Resistenza 'Chicchi' - Nasce e viene finalmente riconosciuta nella sua nuova dignita', nella conquistata pienezza dei suoi diritti, questa figura di donna italiana finalmente cittadina della nostra Repubblica. E' nostro convincimento che nessun sviluppo democratico, nessun progresso sostanziale si produce nella vita di un popolo se esso non sia accompagnato da una piena emancipazione femminile". A lei si deve la scelta della mimosa come fiore simbolo.







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