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Milano
Fondi esteri, archiviazione per Fontana. E ora è possibile che corra ancora
Attilio Fontana

Fondi in Svizzera, la richiesta di archiviazione per Attilio Fontana

E con questa, la grande offensiva, in due atti, della procura di Milano contro Attilio Fontana è quasi definitivamente conclusa. I fatti: i pm Carlo Scalas e Paolo Filippini, che avevano indagato insieme a Luigi Furno (poi trasferitosi ad altro ufficio) per i fondi scudati in Svizzera del governatore, hanno inviato al giudice la richiesta di archiviazione. Come spiegato tempo fa da Affaritaliani.it Milano era prevedibile, visto che la Svizzera non ha autorizzato la rogatoria internazionale. Con tutta probabilità perché non ha ravvisato irregolarità, e dunque non ha dato il via libera. A questo punto deciderà un giudice, così come un giudice deciderà sul rinvio a giudizio di Attilio Fontana per la questione dei camici, anche se su quel filone non ci sono da attendersi sorprese. Il magistrato che si esprimerà sarà il gup Chiara Valori, il 18 marzo. La Valori aveva condannato in primo grado Christian Malangone, già direttore generale di Expo (Affaritaliani.it Milano scrisse che era un errore, e che avrebbero dovuto dargli una medaglia, altro che condanna).

Solo due le inchieste ancora aperte

A questo punto rimangono attive dunque solo due inchieste: quella sull'Ospedale in Fiera (della quale si sono perse le tracce da lungo tempo) e quella - appunto - sui camici. Anche Diasorin, altro grande caso dell'estate 2020, è finito con un'altra richiesta di archiviazione. Tornando a Fontana, è la seconda volta che la procura chiede l'archiviazione: stessa identica sorte per lui ai tempi dell'inchiesta Mensa dei Poveri.

Il rebus della ricandidatura

Al giro di boa della gestione di Francesco Greco, ormai pensionato, e con l'arrivo nelle prossime settimane di un nuovo procuratore capo, di tutte le inchieste di epoca Covid ben poche sono arrivate in fondo. E le conseguenze anche politiche sono rilevanti. Chi infatti pensava che Attilio Fontana non si sarebbe potuto ricandidare perché sommerso dai processi, dovrà ricredersi. Anche Matteo Salvini, che proprio sulla vicenda processuale ha sempre sostenuto il governatore, ma che era ben conscio della portata mediatica che aveva assunto la partita, ha una cosa in meno a cui pensare. A questo punto, dopo il Colle, sempre che Letizia Moratti non venga scelta per la carica più prestigiosa di tutte, in ottica regionali si può iniziare a pensare o alla conferma del governatore in carica oppure a una staffetta proprio con la vicepresidente, se l'avvocato di Varese deciderà di non proseguire. Pare abbiano decisamente declinato gli inviti sia Massimo Garavaglia sia Giancarlo Giorgetti, che pare vogliano continuare ad avere ruoli di primo piano a livello nazionale. Sul fronte del centrosinistra nulla si muove, almeno in superficie. Sono stati sondati alcuni candidati "civici" (di uno di questi, ovvero Carlo Cottarelli, abbiamo scritto) e alcuni candidati politici ci stanno seriamente pensando. Ma con il fronte giudiziario che si sgonfia la partita è più ardua, anche se la vittoria di Milano lo scorso autunno è un ottimo viatico.

fabio.massa@affaritaliani.it

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