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Milano
Coronavirus, Fontana: Vicini al metodo Corea. Privacy? Può essere secondaria
(foto LaPresse)

Fontana: ci avviciniamo a metodo Corea. In guerra si può andare oltre privacy

Il Governatore della Lombardia, Attilio Fontana, intervistato a Radio24, ha chiarito che è in corso "un approfondimento" per vedere la compatibilita' o meno tra l'ordinanza emessa dalla regione Lombardia e l'ultimo decreto del governo che impone ulteriore restrizioni in Italia per contrastare l'emergenza coronavirus. Il governatore ha premesso che "le differenze" tra i due provvedimenti sono minime, e "cio' detto, se il mio provvedimento venisse spazzato via vedremo" se "restera' in vigore o meno". In quest'ultimo caso, certo, "mi dispiacerebbe e non farei nulla, ma preferirei che rimanesse in vigore perche' e' piu' restrittivo". "Io - ha aggiunto Fontana - ho emesso la mia ordinanza perche' avevo la pressione dei sindaci dei capoluoghi e degli stakeholder che mi dicevano 'vai avanti'", mentre "dal governo non avevo ricevuto ancora neanche una bozza e pensavo che potesse aspettare fino a martedi' e tirare ancora a lungo". "Se io dicessi che nel momento in cui il Dpcm avresse il sopravvento sulla mia ordinanza farei una guerra andando al Tar, farei cosa sbagliata perche' dimostrerei che voglio la guerra", mentre invece "non voglio nessuna guerra: se prevalesse il loro Dpcm sulla mia ordinanza ne prenderei atto", ha detto il presidente della regione Lombardia Fatta questa premessa, "posso legittimamente dire che era giusta la mia ordinanza", ha chiosato il governatore. "Con il governo centrale abbiamo sempre collaborato, poi e' normale che ci possano essere delle frizioni in momenti di tensione", ha aggiunto ancora Fontana, e ha sottolineato come la democrazia preveda che ci siano posizioni diverse.

Il Governatore ha poi detto che in qualche modo la Lombardia si sta ispirando alla Corea del Sud per quel che riguarda i provvedimenti di conteninemento del contagio. Per ora una maggiore attenzione e un maggiore apporto verranno dati ai medici di base. Quanto a possibili limitazioni della privacy per poter evitare la diffusione del virus, Fontana si è detto favorevole nei momenti di emergenza: è dell'idea che quando si va in guerra si superano leggi, si può andare oltre privacy.

Alla domanda se ci sono stati degli errori da parte della Lombardia nell'arginare il virus, Fontana ha risposto che sono stati seguiti i protocolli, ma il virus circolava da tempo, e questo ha fatto sì che si diffondesse indisturbato per settimane, senza che nessuno potesse immaginarlo.

Alzano lombardo e Nembro avrebbero dovuto essere dichiarate zone rosse? Secondo Fontana sì, ma si è affidato a chi è più esperto che invece riteneva di non doverlo fare. Sulla questione se agire in autonomia o meno nell'imporre delle zone rosse, il Presidente di Regione Lombardia ha spiegato che poteva essere una scelta incostituzionale: solo il governo può ridurre le libertà personali e in ogni caso non avrebbe potuto obblicare Polizia, Guardia di Finanza e forze dell'ordine per presidiare quelle zone visto che non dipendono da lui.

Fontana ha scelto Bertolaso come consulente nella realizzazione dell'Ospedale in Fiera. Bertolaso è noto come persona decisionista. Tra politica e tecnici chi ha l'ultima parola nelle decisioni? Per il governatore lombardo, ci deve essere un dialogo tra le parti che porti a una sintesi condivisa.

L'iniziale tendenza a rassicura e sottovalutare l'impatto del virus di alcuni esponenti politici, come lo stesso sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, secondo Fontana è stata causata da un'informazione sbagliata, arrivata anche dalla comunità scientifica. Fontana invece si è principalmente fidato delle parole del Presidente della Cina che aveva parlato del Covid19 come la più grave evenineza degli ultimi 100 anni in Cina.

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