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Milano
Fontana: "Sono stanco ma tengo duro. Lombardia 'rossa'? Ipotesi, non certezza"
Attilio Fontana

Fontana: "Sono stanco ma tengo duro. Lombardia 'rossa'? Ipotesi, non certezza"

"Io sono molto stanco, ma cerco di tener duro", ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, durante un'intervista a Mattino 5. E alla domanda sul come mai invece l'ex assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, avesse dichiarato di essere "fortemente provato" e per questo aveva deciso di farsi da parte, Fontana ha risposto: "Evidentemente i fisici reagiscono in modo diverso" aggiungendo che nessuno mai ha fatto contestazioni all'ex assessore lombardo al Welfare. "Ha giustificato la sua scelta in maniera molto chiara, e le motivazioni che ha dato in pubblico le ha date anche a me. Si trattava di un periodo molto stressante e faticoso, ha ritenuto che, come ha detto lui stesso, il suo periodo di guardia fosse finito e volesse prendersi un periodo di riposo", ha sottolineato il presidente della Lombardia.

Quanto ai parametri che stabiliscono i colori delle regioni nell'emergenza covid il governatore lombardo ha dichiarato che "C'e' un po' di rimescolamento". "Ieri nell'incontro col governo - ha spiegato Fontana - abbiamo parlato a lungo ed e' possibile che anche i parametri vengano rivisti, forse in parte modificati. Quindi e' un'ipotesi, ma non una certezza, che si entri in zona rossa. Si stanno studiando una serie di altri parametri, che tengono conto ad esempio del numero di tamponi, di contagiati per numero di tamponi effettuati e una serie di altre valutazioni".

Sul piano vaccinale anti-Covid la Lombardia "sta rispettando un progetto che e' stato concordato con il commissario Arcuri" ed e' "perfettamente in linea con le consegne" ha spiegato Fontana a Mattino 5, rispondendo a una domanda sui ritardi nelle vaccinazioni. "Questa - ha replicato Fontana - e' una delle notizie sbagliate che sono state diffuse. Nessuno dal Governo ci ha detto dovete fare una corsa per stabilire chi arriva primo, ma ci e' stato dato un programma che comportava che le vaccinazioni venissero fatte entro un certo lasso di tempo. Il primo giro di forniture di vaccini si concludera' il 25 gennaio, quindi noi siamo perfettamente in linea con le consegne". Secondo il governatore, "anticipare eccessivamente comporta il rischio di trovarci poi al momento del richiamo senza avere i vaccini. Noi abbiamo raggiunto un impegno con il Governo che era quello di chiudere il primo giro entro il 28/29 gennaio per cominciare a febbraio il secondo giro. Se avessimo fatto le corse probabilmente qualcuno si sarebbe trovato senza la possibilita' di fare il richiamo entro il termine di tre settimane. E' tutto previsto, se poi la gente vuol fare polemica e dire che la Lombardia non brava e non e' capace lo faccia, pero' noi stiamo rispettando un progetto che e' stato concordato con il commissario Arcuri". 

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