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Forza Italia, Rizzi: "Non sarò a Roma alla manifestazione di Toti"
Alan Rizzi

Forza Italia, Rizzi: "Non sarò a Roma alla manifestazione di Toti"

Non sarà a Roma sabato 6 luglio alla manifestazione di Giovanni Toti “L’Italia in Crescita”, il Sottosegretario Alan Rizzi. “La mia partecipazione all’evento di sabato scorso è stata un’affermazione di principio, perché credo davvero che Forza Italia negli ultimi 15 abbia decapitato la classe dirigente dei territori, svilendo il merito e non creando un ambiente vivo e dinamico, condizione necessaria affinché un partito possa  rigenerarsi. Credo anche -  come ho detto davanti ai 700 militanti e amministratori locali intervenuti a Villa Torretta - che prima di ogni cosa vada stimolata la fiducia, favorendo forti legami umani sinceri e leali. Cosa che si è rivelata impossibile in Forza Italia. Ecco, per tutte queste ragioni non sarò a Roma sabato prossimo. Perché i tempi in politica sono fondamentali. E temo che FI sia ormai fuori tempo massimo” - si smarca dalla ‘mozione’ Toti il neo consigliere regionale Alan Rizzi, storico esponente azzurro milanese, una vita nelle istituzioni cittadine e nel partito di Berlusconi.

“Davanti ad una platea che chiedeva democrazia interna ho voluto lanciare uno slancio forse di più lungo respiro rispetto al tema delle regole, certo fondamentale, ma che sta venendo affrontato in un clima da resa dei conti, quanto di più sbagliato potesse accadere. La federazione di centrodestra, una prospettiva lanciata dal Presidente Berlusconi che traccia definitivamente l’orizzonte di Forza Italia: il centrodestra unito.” - continua Rizzi.

Sono le dichiarazioni di Silvio Berlusconi, rilasciate al Corriere della Sera lo scorso 5 giugno a convincere Rizzi. “L’eredità di Forza Italia è ideale, non esiste uomo o donna che possa succedere a Berlusconi, esiste un orizzonte e noi abbiamo il compito di seguirlo. Nel presente e nel futuro del centrodestra ci sono Silvio Berlusconi e Matteo Salvini.”

“L’altro grande insegnamento del Presidente Berlusconi è il credo sincero della democrazia rappresentativa. Il leader è colui che gode del consenso popolare, non chi si nutre di una ristretta fiducia e diventa leader per presa d’atto. Il popolo di centrodestra si è espresso e ha detto che il suo leader si chiama Matteo Salvini”.

Un’affermazione che segna una netta distanza rispetto a chi vede Salvini come un alleato solo quando lo spettro delle elezioni si avvicina. “Il posizionamento politico è fondamentale. Di Dirigenti che hanno ipotizzato strade diverse dal centrodestra ve ne sono troppi, anche candidati alle primarie di FI. Gli stessi che oggi dichiarano un fiero ancoramento al centrodestra solo per mera opportunità. Con lo spauracchio delle elezioni anticipate, solo un’alleanza con la Lega può garantire loro la rielezione in Parlamento” - affonda Rizzi.

“Non sarò a Roma sabato, cercherò di convincere quanti più amministratori possibili che la strada è quella della federazione di centrodestra” - conclude Rizzi.

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