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Milano
Fulvio Pravadelli: "Duomo e Ambrosiana insieme per Milano"
Fulvio Pravadelli

Fulvio Pravadelli: "Duomo e Ambrosiana insieme per Milano"

Dott. Pravadelli, ci parli dell’importante collaborazione tra Veneranda Fabbrica del Duomo e la Veneranda Biblioteca Ambrosiana…

Sono molto felice di questa collaborazione. Non soltanto perché entrambe queste istituzioni, pur sorte inperiodi diversi (la Fabbrica ha un paio di secoli in più, essendo l’Ambrosiana nata del 1607…), condividonoquello stesso appellativo di “Venerande” che testimonia una certa consanguineità, ma poiché esserappresentano da sempre un grande crocevia culturale per Milano e, negli ultimi anni, anche turistico.Per unire due realtà così importanti, abbiamo scelto di realizzare un biglietto combinato, acquistabile onlinesu www.duomomilano.it, che permetta di poter visitare il Duomo, il Museo del Duomo e l’Ambrosiana alcosto competitivo di 20 euro, oltre a una serie di visite guidate che colleghino questi luoghi con un nuovotour.Il nostro auspicio è che questa iniziativa possa portare molti visitatori – e in particolare i milanesi - a scoprirenon soltanto il Duomo, ma soprattutto l’Ambrosiana che è uno straordinario scrigno di opere d’arte, concapolavori di Leonardo da Vinci, Raffaello, Caravaggio, Botticelli e molti altri insigni autori.Pensi che in Ambrosiana si custodiscono i fogli del Codice Atlantico che includono i disegni di Leonardo per ilTiburio del Duomo (nel nostro Archivio abbiamo ancora traccia del suo pagamento...). È lo stesso autore che, nel suo Ritratto di musico, si dice avesse voluto raffigurare Franchino Gaffurio, il grande riformatore dellaCappella Musicale del Duomo.

Dopo due anni di Pandemia come siete ripartiti e come sta andando l’anno a livello di ricavi e divisitatori?

I dati delle visite al Complesso Monumentale del Duomo aggiornati al 30 settembre (circa 1,8 milioni divisitatori contro 2,1 milioni dello stesso periodo del 2019) segnano circa -13%. Siamo stati molto penalizzatinei primi mesi dell’anno dalla circolazione della variante Omicron e dal conseguente blocco dei viaggi,tenendo conto che circa il 70% dei turisti del Duomo arriva dall’estero.Tuttavia, abbiamo avuto una buona stagione estiva, con valori quasi pre-Covid e questo ci invita a bensperare, con l’obiettivo di superare i 2 milioni di turisti nelle prossime settimane.Anche le aperture serali delle Terrazze e del Museo del Duomo, nei mesi di giugno e di luglio, hannoregistrato degli ottimi risultati.Certo, le incognite sono molte, sia legate all’insorgenza di nuove varianti del virus, sia alla situazione dellaguerra in Ucraina che inevitabilmente impatta sui flussi turistici dall’estero, anche a causa dell’aumento deiprezzi legati ai viaggi, agli hotel e ai trasporti.

Quali sono le vostre attività al momento?

Per quanto riguarda le visite, il nostro leitmotiv degli ultimi anni – anche con la realizzazione di alcuneinnovative iniziative – è stato quello di parlare non soltanto ai visitatori in arrivo dall’estero, ma nel cercaredi aprire un nuovo dialogo con i milanesi: i veri artefici del Duomo, invitandoli a riscoprire i tesori dellaCattedrale. Anche l’accordo con l’Ambrosiana è rivolto a un turismo di prossimità: vogliamo che tutti i nostricittadini sentano forte – in un periodo storico così complesso – la chiamata alla condivisione nel segno delDuomo che è prima di tutto la “casa dei milanesi”, come ama definirla il nostro Presidente FedeleConfalonieri. La Cattedrale, infatti, non è stata costruita soltanto con il contributo di pochi, ma con la partecipazione dimolti. Questo è l’ethos di Milano. Tutto ciò che ricaviamo dalle visite è destinato a sostenere i nostri cantieri di restauro, al lavoro sotto gliocchi di tutti, ogni giorno. Basta entrare in Duomo e salire sulle Terrazze per rendersene conto: penso algrande restauro della Guglia Maggiore, oggi giunto al Tiburio o a quello dell’Organo, in fase dicompletamento, anche grazie all’importante contributo di Intesa Sanpaolo. Per questo motivo, abbiamo anche aperto nuovi spazi alle visite, quali le Cave di Candoglia, dove si estraeancora oggi il marmo del Duomo, nel cuore della Val d’Ossola, a un’ora di macchina da Milano.Dunque: cantieri, visite, raccolta fondi, ma molto altro. Penso ad esempio alle tante iniziative culturali delperiodo – realizzate con la regia di Mons. Gianantonio Borgonovo - e di valorizzazione del nostropatrimonio, tra cui le attività del Museo del Duomo e della Cappella Musicale, protagonista di una grandestagione di rilancio.

L’iniziativa “adotta una statua” ha riscosso notevole successo segno che molte aziende sono sensibili altema cultura e a sostenere il Duomo…

Il progetto Adotta una Statua nasce nel 2020 grazie alla collaborazione con la Soprintendenza Archeologia,belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Milano e ha come obiettivo principale il recupero dicapolavori d’arte che riposano presso il Cantiere Marmisti di Via Brunetti, offrendoli ad aziende e privati intemporaneo prestito per un anno, rinnovabile per altri due, a fronte di un contributo finalizzato ai restauridella Cattedrale.Queste statue, di enorme fascino e che popolano il nostro cantiere come una sorta di silenzioso “esercito diterracotta” in marmo, hanno ancora una storia da raccontare: possono anzi diventare ambasciatori dellabellezza del Duomo.Siamo così orgogliosi di far vivere idealmente il Duomo in luoghi importanti della città di Milano o legati allasua tradizione e siamo felici che il nostro appello sia stato raccolto da molti generosi mecenati: tra questi,Banca Mediolanum, Goglio, Generalfinance, A2A, Citi, FNM, Techbau, Studio Maisto Associati e Deloitte.Sempre in sintonia con la Soprintendenza, ora, abbiamo selezionato altre statue per il progetto. Il nostroappello, dunque, a sostenere la nostra raccolta fondi è sempre attuale e colgo l’occasione per rilanciarlo.Ricordo che, comunque, tutti possono contribuire ai restauri del Duomo con una piccola donazione, sempreattraverso il nostro sito duomomilano.it.

Progetti per il futuro?

Rafforzeremo le nostre proposte ai visitatori e amplieremo la nostra offerta turistica, culturale e musicale.Anche la collaborazione con l’Ambrosiana segna l’inizio di un virtuoso meccanismo: fare rete, insieme, con lealtre istituzioni culturali con le quali condividere una visione, una strategia e una storia.

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