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Milano
Fumagalli: "Io al presidio dei CARC? Ero lì per difendere i lavoratori"

Fumagalli: "Io al presidio dei CARC? Ero lì per difendere i lavoratori"

"Ho partecipato al presidio dei CARC sotto Palazzo Lombardia perché aveva ad oggetto la tutela dei diritti dei lavoratori che sono stati pesantemente lesi durante l’emergenza COVID. Ho portato la testimonianza indiretta di un rappresentate sindacale della USB di Merate su cui pende un provvedimento di licenziamento per motivi disciplinari per aver difeso il diritto a operare in piena sicurezza durante l’emergenza. Troppe volte ho visto i diritti dei lavoratori calpestati in questi mesi. Basti pensare ai dirigenti che  dicevano di non mettere le mascherine perché spaventavano i pazienti. Oppure a coloro che chiedevano tutele e venivano irrisi perchè si allarmavano troppo per quella che veniva considerata una semplice influenza. Ho dovuto sollecitare più volte l’intervento del Prefetto per poter dare un minimo di tutela ai lavoratori del manufatturiero e della logistica. Inqualificabile il comportamento di quei datori di lavoro che davano i DPI solo ai propri lavoratori senza che coloro che erano impiegati con il lavoro somministrato o le cooperative potessero usufruire del medesimo trattamento. E naturalmente le ATS non c’erano a controllare tutto questo perché non sanno nemmeno cosa significhi controllare. Io difendo i diritti dei lavoratori ovunque e in qualsiasi modo. Chi critica la mia presenza, che probabilmente non ha mai lavorato, dovrebbe preoccuparsi di dare ai lavoratori della sanità privata i medesimi diritti di quella pubblica e controllare che le risorse di Regione Lombardia vengano correttamente spese e non facciano emergere uno scandalo al giorno." Risponde così il consigliere regionale pentastellato, Marco Fumagalli, a Paolo Grimoldi, deputato della Lega e segretario della Lega Lombarda Salvini Premier, che in merito alla presenza di Fumagalli al presidio CARC aveva dichiarato: "Finalmente i Cinque Stelle gettano la maschera e dimostrano il loro vero volto, di amici dei violenti, di chi minaccia, come quelli del partito CARC che hanno fatto finire sotto scorta il governatore lombardo Attilio Fontana definendolo assassino Una volta i centri sociali stavano con la sinistra estrema, ora vanno a braccetto con i Cinque Stelle. Del resto chi si piglia si somiglia."

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