I funerali del bagnino di Castrezzato: "Voleva salvare quel bimbo, ha scelto per sé la condanna più severa" - Affaritaliani.it

Milano

I funerali del bagnino di Castrezzato: "Voleva salvare quel bimbo, ha scelto per sé la condanna più severa"

A Chiari l'ultimo saluto al 37enne Matteo Formenti, bagnino della piscina di Castrezzato suicida dopo la morte in acqua di un bambino di quattro anni

di redazione

I funerali del bagnino di Castrezzato: "Voleva salvare quel bimbo, ha scelto per sé la condanna più severa"

Matteo Formenti, il bagnino 37enne scomparso il 23 giugno e ritrovato senza vita due giorni dopo a Cologne, è stato salutato dalla sua comunità sabato 28 giugno. Alle ore 15, piazza Zanardelli a Chiari (Brescia) si è riempita di parenti, amici, cittadini e autorità, riuniti per i funerali del giovane nel Duomo di San Faustino e Giovita.

Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino e disposto bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici. Una decisione simbolica dopo una tragedia che ha scosso l’intera città. Formenti, secondo quanto emerso, si sarebbe tolto la vita in seguito alla morte del piccolo Michael, un bambino di 4 anni annegato nella piscina comunale di Castrezzato il 20 giugno. Quel giorno, Matteo aveva tentato invano di salvarlo.

Ai funerali erano presenti i famigliari nei primi banchi, accanto al sindaco di Chiari e ad alcuni membri dell’amministrazione. C’era anche Luigi Cuneo, primo cittadino di Castrezzato. Le maglie rosse e azzurre dei colleghi bagnini e dello staff della piscina “Tintarella di Luna”, dove lavorava Matteo, erano riconoscibili tra i presenti. Accanto a loro anche i volontari della Quadra di Cortezzano, a cui Matteo era legato.

Il parroco di Chiari: "Matteo ha vissuto un dramma interiore, voleva fare del bene"

Durante l’omelia, Monsignor Gian Maria Fattorini ha ricordato la bontà d’animo di Matteo, sottolineando il dolore profondo che lo aveva travolto: “Matteo ha vissuto un dramma interiore. Voleva salvare quel bimbo – ha detto il sacerdote – ma non essendoci riuscito ha deciso invece di sacrificare la sua vita. Nella decisione di Matteo vedo un desiderio di far del bene che non ha raggiunto il suo scopo”.

La lettera dello zio di Matteo Formenti: "Ha giudicato se stesso con assurda severità"

Al termine della cerimonia, lo zio del 37enne, fratello del padre, ha letto in chiesa una lettera struggente rivolta al nipote: “I Vangeli invitano a non giudicare, se non si vuole essere giudicati. Adesso è il momento del silenzio – sono le parole dello zio – non riempito di giudizio. Matteo, un giovane uomo brillante e dal cuore tormentato, ha scelto la via della tragedia con lucida disperazione. Ha giudicato se stesso con assurda severità, stabilendo per sé la condanna più severa”. Ha poi aggiunto che quello ascoltato era “l’elogio funebre di una persona semplice”, ricordando un ragazzo che, nella sua essenza più autentica, “non ammetteva intromissioni nei suoi confini interiori”.

-








A2A