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Milano

Tutte le teorie su un inconfessabile movente sessuale dietro al delitto di Garlasco

La "parafilia" di Alberto Stasi e la sua ossessione nel catalogare materiale pornografico. Il video intimo di lui e Chiara Poggi che Sempio potrebbe aver visto. Le ricerche sugli abusi e i misteri del Santuario sul pc della vittima

di redazione

Tutte le teorie su un inconfessabile movente sessuale dietro al delitto di Garlasco

Una "ossessiva catalogazione e la abituale visione di materiale pornografico anche raccapricciante e violento". Un tratto della personalità di Alberto Stasi che gli psicologi del carcere di Bollate hanno registrato ancora nel febbraio del 2024 e che per i giudici potrebbe essere stata la molla del delitto di Chiara Poggi avvenuto nel 2007. La valutazione psicologica è stata riportata nel provvedimento di Sorveglianza con cui nell'aprile del 2025 è stata concessa la semilibertà a Stasi, che sconta diciotto anni di carcere per l'assassinio della fidanzata. La relazione aggiunge anche: “Non vi sono accenni a quanto provato nel passato e nel tempo nei confronti dei genitori e parenti della vittima, o a sentimenti di rabbia, alle cause sottese e alle strategie di gestione”. La relazione dello psicologo del carcere sottolinea come Stasi presenti tratti compatibili con una possibile diagnosi di parafilia, cioè una forma di piacere sessuale legata a stimoli non convenzionali. Tuttavia, il professionista, consapevole di non poter esprimere un giudizio clinico definitivo, esclude una diagnosi piena di disturbo parafilico, rilevando solo “tratti” della psicopatologia.

Andrea Sempio ha visto il video intimo di Chiara e Alberto?

Ma un possibile movente sessuale affiora anche nella nuova indagine sul caso Garlasco, quella che vede ad oggi indagato Andrea Sempio, amico di Marco Poggi. Si è tornati infatti a parlare molto di un video intimo girato da Chiara e Alberto, salvato sul computer della ragazza in un file compresso protetto da password. Il fratello di Chiara, Marco Poggi, racconta che quel video era stato scambiato via chat  prima del delitto, e di averlo scoperto per caso mentre la sorella stava scaricando il file da Msn. È proprio nel verbale di Marco, datato ottobre 2007, che compare Andrea Sempio, oggi indagato per omicidio. Il ragazzo racconta che, tra primavera ed estate 2007, Sempio e altri amici frequentavano casa Poggi, utilizzavano la camera di Chiara e il suo pc. Si riunivano nella saletta TV o al primo piano. La possibilità che qualcuno abbia visto, anche accidentalmente, quel file non è stata esclusa dagli investigatori. Ed è stata recentemente rilanciata ora da Giallo. Alludendo alla possibilità che Sempio stesso abbia visto quel video rimanendone emotivamente turbato.  

Le ricerche dal pc di Chiara Poggi

Ad oggi solo supposizioni. Sono fattuali invece gli esiti dell'analisi sulle ricerche effettuate dal pc di Chiara Poggi nei mesi e giorni precedenti all’omicidio. Tracce digitali che oggi fanno pensare a un contesto delicato, forse addirittura segnato da paure o sospetti. L’8 giugno 2007 salva sulla sua chiavetta Usb una serie di articoli dai titoli inquietanti: “Abusati 550”, “pedofili 1, 2, 3”, “anoressia 1, 2, 3, 4, 5”. A parlare, in quegli articoli, sono vittime di abusi da parte di adulti o fidanzati. Di solito Chiara navigava su siti leggeri, femminili, ma quella volta no. Un altro file trovato su quella chiavetta, secondo la testimonianza del consulente tecnico Roberto Porta, contiene un articolo di Concita De Gregorio intitolato La mala educacion, dedicato agli abusi sessuali commessi da religiosi negli Stati Uniti.

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Ma soprattutto, a pochi giorni dall’omicidio, il 26 luglio e l’1 agosto, dal pc di Chiara vengono scaricate immagini del Santuario della Bozzola, luogo vicino a Garlasco. Si tratta dello stesso santuario dove celebrava messa padre Gregorio Vitali, coinvolto anni dopo in uno scandalo a sfondo sessuale con risvolti mai chiariti. Gli orari dei download coincidono con momenti in cui Chiara risultava al lavoro: chi e perché stava cercando quelle immagini?

Infine, l'ultima ricerca effettuata dal computer di Chiara, con un accesso a materiale pornografico di “interesse maschile”, come annota il perito informatico, che ipotizza sia stato il fratello Marco a usare il pc. Ma un’annotazione a penna sul verbale recita il contrario: “No, era via”. Quel giorno, la famiglia Poggi era infatti già partita.

 








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