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Milano
Gerli (ConfGuide-GITEC): "Importante per il turismo il lavoro della guida"
Guida turistica

Dopo la pubblicazione dell’articolo dal titolo “Beni culturali, fare soldi con monumenti gratis. Gli sfruttatori di Cultura”, Valeria Gerli, presidente di ConfGuide-GITEC, Associazione Guide Italiane Turismo e Cultura aderente a Confcommercio Milano puntualizza, tra l’altro che “è grande l’impegno con cui volontari laici e religiosi rendono possibile l’apertura e la visita di molti luoghi del patrimonio storico-artistico-monumentale italiano, da tutti e specificatamente dalle guide, che per professione lavorano con la cultura ed il turismo. Concordiamo anche sul fatto che nella maggior parte di tali luoghi sarebbe opportuno prevedere un biglietto di ingresso, non solo per una questione di sostenibilità economica, ma anche di responsabilizzazione dei visitatori. Il biglietto di ingresso, però, come noto, comporta un certo tipo di organizzazione e gestione non applicabile in tutti i luoghi che esula completamente dalla volontà e capacità di intervento delle guide. Anche noi perciò riteniamo sia buona prassi che i visitatori lascino una offerta, una prassi sempre scrupolosamente seguita quando c’è una guida turistica professionista a condurre la visita. E’ indispensabile precisare che il lavoro svolto dalla guida turistica è del tutto indipendente dal costo d’ingresso e ricompensato in quanto servizio professionale. Nell’offerta del servizio da parte delle guide turistiche professioniste è sempre chiaramente fatta distinzione tra il proprio compenso ed eventuali altri costi a carico del cliente/visitatore, tra cui quelli di ingresso. Quella della guida turistica è una professione prevista e regolamentata dallo Stato: per esercitarla occorre, infatti, essere in possesso della relativa abilitazione, comprovata da un tesserino professionale, cosiddetto “patentino”, rilasciato dalla p.a. competente o delegata, cioè Regioni, Province, Comuni. Per conseguire l’abilitazione occorre superare esami pubblici, disciplinati dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dalle Regioni. La legge che regolamenta la professione della guida turistica non entra nel merito né degli ingressi a pagamento o gratuiti dei luoghi oggetto della visita, né del compenso che, come per tutti i liberi professionisti e lavoratori autonomi, è frutto di una libera contrattazione tra il professionista ed il cliente nell’ambito delle regole del mercato. Certamente ciò che contraddistingue le guide turistiche professioniste è la qualità del servizio. Oggi in Italia il 90% delle guide è costituito da persone laureate in materie specifiche (storia dell’arte-archeologia), con una grande passione per lo studio e l’approfondimento. Ogni singola visita guidata richiede, infatti, uno specifico lavoro preliminare (e non ricompensato) di preparazione sia sui contenuti, sia sulla miglior forma di comunicazione possibile in base alla tipologia di utente. Un lavoro, appunto, da professionista”.

“A Milano, in particolare, è in straordinaria crescita il numero di milanesi, di nascita o adozione, che si affidano alle guide turistiche professioniste per scoprire la città, proprio per il valore aggiunto e la qualità garantiti dalla guida turistica professionista. Solo una visita guidata permette di scoprire dettagli, aspetti inediti o insoliti che sfuggono al visitatore autonomo, senza perdita di tempo (e denaro!)”. “Purtroppo l’attività professionale delle guide turistiche è fortemente soggetta ad abusivismo da parte di soggetti non titolati, con grave danno degli utenti, dei luoghi e naturalmente dei professionisti abilitati. E’ un fenomeno più o meno sommerso dilagante e dannoso per tutti, per contrastare il quale le guide turistiche professioniste chiedono l’alleanza e l’appoggio di tutti coloro che si occupano a vario titolo di turismo e cultura e hanno a cuore i tanti, tantissimi luoghi belli visitabili e la legalità”, conclude Valeria Gerli.

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