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Milano
Giana (ATM): valutiamo posizione dipendenti, querele ad aziende coinvolte
Atm: "Leonardo" arriva sulla linea verde

Giana (ATM): valutiamo posizione dipendenti, querele ad aziende coinvolte

"Oltre ad aver sospeso i sette dipendenti indagati, ne abbiamo sospeso anche un altro e stiamo valutando la posizione di altre figure aziendali non indagate che tuttavia potrebbero aver violato il codice etico di Atm, circostanza che potrebbe non avere rilevanza penale ma che ha grandissima rilevanza organizzativa ed etica per l'azienda", ha detto Arrigo Giana, direttore generale di Atm, a proposito dell'inchiesta della procura di Milano su presunti appalti pilotati per la metropolitana milanese e che ha portato all'arresto, tra gli altri, del funzionario Atm Paolo Bellini. "Alcune di queste persone sono citate nell'ordinanza" con cui sono stati disposti gli arresti, "mentre altre non vengono citate", ha spiegato Giana. "La direzione del personale di Atm - ha concluso - li sta sentendo per capire il loro ruolo nella vicenda. Lo stiamo facendo cercando di non ostacolare le indagini della magistratura in corso". 

"In questo momento stiamo scindendo tutti i contratti in essere, e non soltanto quelli oggetto di indagine, con le aziende coinvolte" nell'inchiesta della procura di Milano, "e abbiamo dato mandato ai nostri avvocati di avviare un'azione legale nei confronti di tutte queste aziende, che con il loro comportamento hanno causato dei danni ad Atm, sicuramente reputazionali", continua Arrigo Giana. "L'azienda - ha precisato il dg - querela tutte queste aziende, che hanno violato il codice etico che avevano sottoscritto al momento della firma dei nostri contratti". Oltre a questo, ha aggiunto, Atm intende costituirsi parte civile nel procedimento penale che si aprirà al termine delle indagini. Giana ha poi ribadito, in relazione al coinvolgimento di alcuni dipendenti di Atm nelle indagini, che "risulta molto chiaro da quanto scritto dal pubblico ministero che Atm in questa vicenda è parte lesa ed è estranea a ciò che viene contestato. Si tratta di azioni di singoli, che hanno agito autonomamente in violazione delle leggi e del codice etico di Atm e a danno di Atm stessa".

''A oggi non sono emerse segnalazioni di dipendenti che lavorano o che hanno lavorato nelle unità organizzative coinvolte nell'inchiesta o in unità che stavano sopra o che si relazionavano parallelamente alle prime'', spiega il direttore generale di Atm. ''Stiamo risentendo tutti questi lavoratori - ha aggiunto il dg di Atm, riprendendo quanto pubblicato da alcuni organi di stampa - per capire se ci siano state segnalazioni che poi si sono fermate da qualche parte e che non sono arrivate agli organi competenti che hanno il compito di intervenire con verifiche puntuali, ma al momento non ce ne sono''.

''Perché queste aziende, questi colossi multinazionali, siano andati a Cassina de' Pecchi a incontrare Bellini e non siano venuti da Atm o non siano andati in procura a denunciare il fatto che Bellini desse loro delle chiavette con su della documentazione tecnica, questo è un mistero che mi stupisce moltissimo'', ha sottolineato Arrigo Giana. ''Bellini è un farabutto - prosegue Giana - e noi non ci chiamiamo fuori da alcuna responsabilità anche morale, ma rappresentava un livello tecnico e non aveva alcuna autonomia economico-finanziaria. Invece questi signori'' delle altre aziende coinvolte nei presunti appalti pilotati ''godevano di ben altra autonomia e nonostante ciò, invece di denunciare, accettavano di trattare con Bellini e di ricevere documentazione tecnica da lui''.

Tangenti Atm: terminati interrogatori, ulteriori ammissioni

Sono andati avanti per tutta la giornata di oggi gli ultimi due interrogatori di arrestati nell'indagine per le tangenti in Atm, l'azienda di trasporti milanesi. Oggi sono stati ascoltati dalla gip Lorenza Pasquinelli, davanti al pm Giovanni Polizzi, Carmine D'Apice, quadro della Engeneering Informatica e Carmine Rossin, senior project manager della stessa azienda; entrambi si trovano agli arresti domiciliari. Gli interrogatori si sono svolti in modalita' telematica. Secondo quanto appreso, entrambi hanno ammesso i fatti, ma solo il primo ha anche ammesso le sue responsabilita'. Ha fatto invece richiesta di Riesame, Paolo Alberti, Engeneering director di Alstom, che nel frattempo - stando a quanto si apprende - e' stato sospeso dal suo ruolo. Nelle carte dell'indagine D'Apice e Rossin compaiono in diverse occasioni, sempre collegati alla figura centrale di tutto il sistema corruttivo, Paolo Bellini, il dirigente Atm responsabile degli impianti di segnalamento e automazione della metropolitane 1,2,3 e 5 di Milano. D'Apice avrebbe concordato con Bellini il ribasso per vincere la gara per gli impianti di manutenzione full service indetta da Atm.

Non solo: avrebbe anche portato alla sua societa' "un illecito vantaggio competitivo" nella gara d'appalto per il nuovo sistema di segnalamento Cbtc della linea M2 (stesso sistema nel mirino per le frenate sospette sulla linea). Altra gara truccata sarebbe stata poi quella per la manutenzione degli impianti di telecomunicazione della linea M5. In queste vicende erano riservati a Bellini e ad altri dirigenti Atm ritorni economici, come nel caso di una tangente di 36mila euro, con versamenti da mille euro al mese, come 'ringraziamento' per aver di fatto truccato la procedura. Rossin risulta invece coinvolto soltanto nella vicenda relativa alla costruzione del nuovo impianto di segnalamento: dall'inchiesta emerge che avrebbe partecipato ad una cena in cui il management della partecipata milanese aveva comunicato all'azienda di ingegneria l'indizione della gara e i suoi particolari con mesi di anticipo; secondo gli investigatori del nucleo di polizia economico finanziaria della gdf e gli inquirenti, inoltre, in qualita' di dirigente della societa', ha omesso la vigilanza e anzi avallato il sistema corruttivo. 

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