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Milano
Giudice: Comune Vigevano è stato discriminatorio verso immigrati

Giudice: Comune Vigevano è stato discriminatorio verso stranieri

Secondo il Tribunale di Milano è discriminatoria la delibera del 2017 con cui il Comune di Vigevano, in provincia di Pavia, ha stabilito che per l'accesso degli stranieri "a prestazioni sociali agevolate" non basta il modello Isee, come per gli italiani, ma servono anche "certificati o attestazioni rilasciati dalla competente autorita' dello Stato estero, legalizzati dalle autorita' consolari italiane e corredati di traduzione in lingua italiana". In questo modo il giudice ha accolto le richieste delle associazioni Asgi (Associazione studi giuridici sull'immigrazione), Naga e Anolf-Cisl, assistite dagli avvocati Alberto Guariso, Giulia Vicini e Silvia Balestro. Le associazioni hanno dichiarato che il provvedimento "conferma che le amministrazioni comunali non possono richiedere agli stranieri documenti aggiuntivi rispetto all'Isee".

Esito dunque simile a quello relativo al caso della mensa a Lodi. Lo scorso dicembre il Tribunale di Milano aveva accertato la "condotta discriminatoria del Comune di Lodi" infatti sul caso del servizio mensa dal quale sono stati esclusi di fatto i bambini stranieri e aveva ordinato di "modificare il 'Regolamento per l'accesso alle prestazioni sociali agevolate' in modo da consentire ai cittadini non appartenenti all'Unione Europea di presentare la domanda di accesso" alle stesse condizioni degli italiani.

Sul caso di Vigevano, il giudice della Sezione lavoro del Tribunale milanese ha ordinato al Comune "di cessare il comportamento discriminatorio e pertanto di revocare o modificare la delibera di Giunta comunale" in modo "da consentire ai cittadini di paesi extra Ue di accedere a prestazioni sociali agevolate, mediante presentazione dell'Isee alle medesime condizioni previste per i cittadini italiani". Per il giudice, infatti, "non esistano principi ricavabili da norme di rango primario che consentano al Comune di introdurre, diverse modalita' di accesso alle prestazioni sociali agevolate, con particolare riferimento alla previsione di specifiche e piu' gravose procedure poste a carico dei cittadini di Stati non appartenenti all'Unione Europea". 

Secondo quanto dichiarato dai legali delle associazioni, "nei ben tre anni di vigenza della delibera di Vigevano, molti cittadini stranieri che non potevano procurarsi i documenti illegittimamente richiesti dal Comune, sono stati obbligati a pagare importi molto superiori a quello che avrebbero dovuto versare sulla base dell'Isee presentato per accedere a servizi comunali come mensa o trasporto scolastico" e sempre in base alle dichiarazioni degli avvocati molti di loro "si sono visti negare addirittura le prestazioni statali che passano attraverso il vaglio del Comune. Tra le altre l'assegno di maternita' di base".

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