I Hate Milano

di Mister Milano

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Tutto il virus minuto per minuto, ovvero la follia dei bollettini di guerra

Tutto il virus minuto per minuto, ovvero la follia dei bollettini di guerra

"Accoronati", la  nuova rubrica di Affaritaliani.it Milano. Di Francesco Francio Mazza

“La cinica lotteria dei rigori” era una divertente canzone di Elio di venticinque anni fa. “La cinica lotteria del bollettino della Protezione Civile” è invece un format che va in onda ogni sera alle 18 dall’inizio dell’emergenza, di cui più passa il tempo più non si capisce l’utilità. Intendiamoci: la Protezione Civile bene fa a fornire i numeri alla comunità internazionale e a fare in modo che questi siano accurati, a differenza di quanto fanno regimi totalitari tipo quello cinese o tedesco.
Quello che non si capisce è il quotidiano dibattito che ne segue, con esperti e editorialisti a commentare le cifre come si trattasse di un macabro gioco del lotto. 600? Evviva, siamo in calo!  700? Sciagura, stiamo salendo! Allora, quanti ne abbiamo oggi? Ma va? Solo 400? Evvai!

Non è solo la spaventosa deumanizzazione di massa a cui siamo andati incontro in poche settimane, come se centinaia di morti non fossero a prescindere una sciagura da accogliere in silenzio e con il lutto al braccio. E’ anche che queste cifre, ormai, non vogliono più dire assolutamente nulla.
Nelle case di riposo si muore senza passare dall’ospedale, con le persone che nemmeno hanno la dignità di finire nel bilancio ufficiale.
Le stesse cifre arrivano in modo sconclusionato, in disordine, regione per regione: basta che un dato sia in ritardo, e quindi il computo quotidiano risulti inferiore al giorno prima, che già si scatenano i superespertoni con le loro quotidiane sciocchezze sul picco (arriva, non arriva, è arrivato, non è arrivato, in una sconcia parodia di “Aspettando Godot”).
Ma soprattutto la quotidiana conta dei contagi dipende esclusivamente dal numero dei tamponi eseguiti: e siccome c’è ormai accordo assoluto sul fatto che i contagiati “reali” siano molti di più di quelli “ufficiali” il numero della Protezione Civile è privato di ogni valore statistico (giacchè influito in maniera determinante da una variabile esterna non determinabile, il numero dei tamponi appunto) e andrebbe registrato per mero spirito di servizio.
Per capire il grado di inutilità raggiunto, è come al solito utile dare uno sguardo al Corriere della Sera, che ieri sera, sul sito, titolava cosi’: “Frenata dei contagi, ma torna a salire il numero dei morti”, e piu’ sotto “In Lombardia risalgono i contagiati ma il virus rallenta a Milano”. Praticamente, siamo a un surreale “Tutto il virus minuto per minuto”.

Più utile, allora, sarebbe allora concentrarsi sul numero dei tamponi e sulla necessità di eseguirne il più possibile: per isolare potenziali focolai, per misurare l’effetto delle misure di quarantena ma anche, a livello psicologico, per far scendere quella maledetta percentuale di morti sul totale dei contagiati, che in questo momento in Italia, ma soprattutto in Lombardia, ha assunto una dimensione senza pari nel mondo, con devastanti conseguenze sulla salute mentale delle persone. 

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