I Hate Milano

di Mister Milano

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I Hate Milano
Un rapimento nella calda Milano. Ma l’italiano medio non comprende
Chloe Ayling

La storia della modella sequestrata e messa in vendita online a Milano è di difficile comprensione per il pubblico main stream.

Non tanto per l’orrore della storia di per sé, talmente eccezionale che si fatica a collocarla nel deserto all’apparenza rassicurante della Milano d’agosto; ma soprattutto perché gli elementi e le terminologie che ne compongono l’essenza stessa, per il corpaccione accaldato del Paese che ha nella TV generalista la sua fonte di informazione primaria, devono apparire completamente privi di senso.

La ragazza era in vendita sul “deep web”: chissà che cosa ne sa del “deep web” il telespettatore medio del TG1 o di Porta a Porta, lo stesso telespettatore che se effettua un accesso quotidiano a internet è già una conquista (si vedano i dati circa l’uso di internet in Italia: siamo penultimi in Europa). E i 300 mila euro del prezzo di vendita da pagarsi in “Bitcoin”? Facile che il grosso dell’opinione pubblica la ritenga essere la valuta di un fantomatico Stato di Bitconia invece che una delle invenzioni più controverse e potenzialmente rivoluzionarie del nuovo secolo.

La sensazione che si avverte, insomma, è quella di uno scarto siderale. Improvvisamente, noi e il nostro caldo record, ci ritroviamo sbattuti dentro a una storia che parla una lingua astrusa e che restituisce degli improbabili flash – la modella inglese, l’iniezione di ketamina, il fantomatico "Black Death" che vende donne agli arabi e per poi darle in pasto alla tigri – che la rendono più simile a un episodio di Black Mirror che a un servizio di un nostro tg (giusto per citare una delle serie TV più famose e celebrate oggi nel Mondo ma completamente sconosciute al pubblico main stream italiano).

Nessuno è bravo come noi italiani a tenere il futuro fuori dalla porta: che si tratti di diritti alle coppie di fatto, o delle nuove tecnologie di ingegneria genetica sul punto di cambiare il concetto di vita umana (il famigerato CRISPR di cui in America non si parla d’altro) o di Mixed Martial Art, l’importante è fare finta di niente. Basti pensare che il mese scorso, un noto settimanale di “approfondimento”, recentemente rinnovato nella forma per renderlo più attuale, proponeva un’inchiesta dal titolo “libro o ebook?”: ovvero quello che in America e nel resto d’Europa i giornali si chiedevano 10 anni fa.

Così deve essere una storia orribile di cronaca (quasi) nera a rivelarci all’improvviso quanto complesso e potenzialmente terrificante sia il mondo contemporaneo. Spetterebbe ai media raccontare e spiegare il presente all’opinione pubblica, per aiutarla a districarsi in una realta' dove e' sempre piu' difficile dire dove finisce la realta' e inizia la fake-news. Ma questo necessiterebbe investimenti, competenza, assunzione del rischio. Molto meglio un altro aggiornamento sul caldo record, e speriamo che questa storia sia solo un incubo di una notte di mezza estate destinato a non ripetersi.

 

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