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Milano
Il "colpo" lombardo: annettere VCO. Ma il Piemonte mugugna. Il caso
Verbano Cusio Ossola

di Fabrizio Carcano

Nella storia italiana non è mai accaduto che una provincia decidesse di traslocare in un'altra Regione dove troverebbe condizioni amministrative e fiscali più favorevoli.

Il primo caso, che aprirebbe un precedente a livello nazionale, potrebbe essere quello della piccola provincia del Verbano Cusio Ossola, area da 76 comuni e 160mila abitanti, una delle tre province 'montane' italiane con Belluno e Sondrio ad essere riconosciuta dallo Stato per le sue specificità montane. Tre Province che aspirano ad una specialità simile a quella dell'Alto Adige, per via della loro morfologia di territori prevalente montani.

Status al momento impossibile da conquistare. Così la piccola provincia del VCO, dando luogo ad una vocazione di appartenenza lombarda mai sopita, nonostante il distacco nel 1992 dalla provincia di Novara, adesso segue la strada di un referendum, previsto dall’articolo 132 della Costituzione, tra i propri cittadini per domandare loro se vogliono spostarsi in Lombardia. Si voterà domenica 21 ottobre, dalle 7 alle 23.

Un referendum consultivo in questa prima fase, perché poi in base al voto toccherà allo Stato emanare una Legge specifica, sentendo le Regioni Lombardia e Piemonte.

E ovviamente da Torino non vedono con favore questa scissione della provincia montana, che da sola vale il 40% del turismo piemontese, con le perle del suo lago Maggiore, come Stresa, Baveno, Pallanza e le Isole Borromee, le montagne confinanti con i cantoni svizzeri e centri attrattivi come Verbania, oltre ad una fetta consistente del romantico Lago d’Orta.

Ma intanto il primo voto spetta ai cittadini del VCO. Il prossimo 21 ottobre. Alla base della richiesta del trasloco lombardo ragioni storiche e culturali, ma anche economiche e fiscali.

Perché l’attuale territorio verbanese-cusiano-ossolano per quattro secoli ha fatto parte del Ducato di Milano, dal 1381 fino al 1743, quando, con il trattato di Worms, l’alto novarese venne assegnato dall’Austria al regno piemontese dei Savoia.

Questione di tre secoli e mezzo fa, si potrebbe obiettare. Ma gli abitanti del Verbano Cusio Ossola, che non sfoggiano il caratteristico accento piemontese, rispondono di sentirsi Lombardi anche per ragioni logistiche: dai loro territori a Milano con il treno ci arrivi in un’ora, a Torino nel doppio del tempo. E decine di abitanti del VCO lavorano in Lombardia, nella sponda varesina del lago Maggiore e o a Milano. E gli studenti frequentano prevalentemente le università milanesi non quelle torinesi.

E poi ci sono i soldi. Ovviamente. Perché la Lombardia dal 2015 ha riconosciuto una sua specialità alla provincia di Sondrio. Specialità di cui godrebbe anche il futuro VCO lombardo, il che significherebbe per esempio la totale restituzione dei canoni idrici pagati dai produttori di energia idroelettrica ovvero circa 18 milioni di euro all'anno di canone idrico per un importo Euro/Kilowatt che è doppio rispetto a quello lombardo.

Ma si aggiungerebbero altri vantaggi. Per esempio nel bollo dell'auto che in Lombardia ha un costo inferiore, nell'addizionale Irpef che in Lombardia è minore: tra i 15 e i 28 mila euro l'aliquota in Lombardia è del 1,58%, mentre in Piemonte è del 2,13%, con una differenza di 130 euro l'anno. Per esempio nel costo della benzina per coloro che risiedono fino a 20 km dal Canton Ticino: mentre il Piemonte ha tolto la carta sconto, in Lombardia è in vigore e si possono risparmiare fino a 25 centesimo al litro nei distributori di benzina che si trovano al confine con la Svizzera.

Senza contare che i cittadini verbanesi nel trasloco dal Piemonte alla Lombardia si troverebbero nel miglior sistema sanitario italiano. In tutto questo a Torino si mugugna, perché il Piemonte ovviamente non vuole perdere una provincia così ricca. Mentre dalla Lombardia si guarda con distacco, per non interferire in affari altrui.

Anche se il governatore lombardo Attilio Fontana si è detto pronto ad accogliere a braccia aperte la provincia del VCO. A settembre partecipando alla festa della Lega di Domodossola ha spiegato: «conosciamo i problemi della montagna a cui abbiamo anche dedicato un assessorato, a Sondrio già è garantito un regime particolare. Al Vco assegneremo le stesse condizioni, compreso il riconoscimento dei canoni idrici».

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