Milano
Il tempo della politica sulla Città Metropolitana. Di Alberto Villa
Il 27 ottobre 2015, giorno dell’approvazione del bilancio preventivo della Città Metropolitana, fui, mio malgrado, buon veggente preconizzando la situazione di questi giorni. Dissi che era finito il tempo delle letterine al Governo e doveva iniziare quello dei fatti concreti, delle prese di responsabilità e soprattutto della riaffermazione delle politica sulla burocrazia. Le vicenda dei lavoratori precari è la manifestazione più eclatante di questa situazione: l’assenza della politica ha prodotto l’assenza di decisioni, o peggio, la decisione di non decidere, di non essere padroni del nostro destino, si è lasciato scorrere il tempo tra rinvii, proroghe e mezze promesse, giocando a rimpiattino con il Governo, trincerandosi dietro una legge sbagliata (la Delrio) e una serie di leggi di stabilità una più delirante dell’altra. La cosa sconvolgente è che i soldi per fare tutto ci sarebbero, ma il Governo Renzi trattiene 150 milioni di euro di soldi dei milanesi, cifra che coprirebbe abbondantemente l’attuale buco di bilancio. Sulla situazione dei precari voglio un sussulto di politica, mi aspetto che si decida, sono pronto a ratificare in consiglio una decisione in merito, qualunque essa sia, se questi 41 dipendenti servono vanno tenuti tutti, se ne servono 10 ne vanno tenuti 10, se ne serve nessuno a nessuno sia rinnovato il contratto, ma voglio che sia una decisione della politica a stabilirlo e non la cieca applicazione di una legge sbagliata da parte dei burocrati.
Alberto Villa - Consigliere della Città Metropolitana di Milano