Il tempo nemico dei Pierfranceschi. Europee, Maran e Majorino al bivio
Per la candidatura di Maran e Majorino alle elezioni europee c'è un problema di tempistiche
Nel giro di 15 giorni chi c'è c'è e chi non c'è si arrangia. Pare sia proprio questo il mantra per le candidature alle Europee del Pd, nel collegio Nord-Ovest. Come è noto, e come ha scritto Affaritaliani.it Milano, il problema è semplice: c'è Calenda, potrebbe anche esserci Pisapia. E dunque, tanta gente vip per pochi posti, probabilmente quattro totali tra Piemonte, Liguria e Lombardia. Con il sindaco Beppe Sala che vuole a tutti i costi avere un proprio rappresentante a Bruxelles, forse memore dello scherzetto assai sgradito su Ema.
Gli indiziati, come ha scritto il Corriere, sono i due Pierfranceschi: Pier Maran e Pier Majorino. Con quest'ultimo decisamente più avanti, per la sua vicinanza a Zingaretti. Ora tutto però, secondo quanto risulta ad Affari, è un problema di tempistiche. Zingaretti si insedierà all'inizio di marzo. Per costruire una candidatura alle Europee che non sia da capolista (e a questo punto, tra Calenda e Pisapia, è molto improbabile) ci vuole tempo. Le alleanze da stringere sono inter regionali: Milano e Beppe Sala, da soli, non riuscirebbero autonomamente ad eleggere un rappresentante. Questione di numeri e questione di preferenze. Majorino ci pensa, Maran attende. Per entrambi, l'alternativa (salvo gli imprevisti della vita politica: leggasi cambi al governo) è di fare un'altra volta le Comunali. L'ennesima. Non una prospettiva che fa saltare di gioia.
fabio.massa@affaritaliani.it
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