Milano
Imprenditore sparito a Brescia, trovate 2 dosi di cianuro

Vicino al corpo di Giuseppe Ghirardini, dipendente dell’imprenditore bresciano scomparso Mario Bozzoli, è stato trovato un frammento di una seconda capsula al cianuro. Un ritrovamento non risolve ancora il giallo della morte di Ghirardini, il cui telefono non è mai stato ritrovato: l’uomo è morto avvelenato con un’esca degli anni ‘70 ma non è ancora stato accertato se l’operaio della fonderia Bozzoli di Marcheno si sia suicidato o se sia stato costretto da qualcuno a ingerire la capsula di cianuro che aveva nello stomaco e che non si è aperta.
A Ponte di Legno, accanto al cadavere, c’era un’altra capsula. Una novità che arriva poche ore dopo la confessione a Chi l’ha Visto di uno dei dipendenti della fonderia: "Giacomo Bozzoli rubava materiale allo zio Mario. Marino Colosio, legale dell’ex moglie di Giuseppe Ghirardini, ha chiesto alla procura di Brescia di eseguire nuove indagini: "Alla luce degli accertamenti di mercoledì mattina presso il Ris di Parma, essendo sopravvenuti nuovi elementi - ha spiegato, il quadro probatorio risulta modificato".