Milano

Incendio Milano, la Procura indaga per disastro colposo. FOTO-VIDEO

L'edificio è stata sequestrato. Il cortocircuito è una delle ipotesi, emergono criticità nell'impianto antincendio

Incendio Milano, la procura indaga per disastro colposo

La procura di Milano ha aperto un'indagine per disastro colposo a carico di ignoti per il rogo di via Antonini. Lo riferisce all'AGI il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano che coordina le indagini assieme al sostituto Pasquale Addesso. I due magistrati hanno effettuato un sopralluogo.

L'edificio e' stata sequestrato anche perche', sottolinea Siciliano, "ora la priorita' e' mettere il sicurezza il palazzo". Al momento, aggiunge, e' prematuro fare ipotesi sulle cause del rogo. Nel frattempo prosegue il lavoro dei vigili del fuoco che stanno trovando difficolta' a ispezionare alcuni appartamenti perche' le porta sono blindate. 

Incendio Milano: 'effetto camino' tra concause violenza rogo

Ci sarebbe il cosiddetto fenomeno dell''effetto camino' tra le concause del violento Incendio che in pochi minuti ha trasformato domenica pomeriggio in una torcia la "Torre dei Mori" a Milano. E' questa una delle prime ipotesi elaborata dagli investigatori e degli inquirenti al lavoro per chiarire le origini del rogo. Le fiamme si sarebbero propagate con maggiore forza sfruttando l'aria che circola in un'intercapedine tra i pannelli che ricoprono la facciata del grattacielo di via Antonini e la struttura del palazzo. Al momento le ipotesi di reato al vaglio del dipartimento Tutela della salute, dell'ambiente e del lavoro della Procura di Milano sono quelle di disastro o Incendio colposo. In mattinata il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano incontrera' per un briefing gli investigatori dei Vigili del Fuoco, tra cui quelli del Nia arrivati da Roma. 

Il pm: "Non ci sono problemi di stabilità"

“L’accesso finora è stato eseguito fino al dodicesimo piano. Si conferma che non ci sono vittime che è la cosa più importante se non un cagnolino”. Lo ha detto la pubblico ministero Tiziana Siciliano a margine del sopralluogo alla Torre del Moro di via Antonini nell'ambito dell'indagine sull'incendio che ha gravemente danneggiato l'edificio. “Gli ultimi due piani verranno raggiunti e questo deve ovviamente essere fatto nella massima sicurezza perché a noi interessa che i vigili del fuoco agiscano in sicurezza – ha aggiunto -. Non ci sono problemi di stabilità, almeno per poter ispezionare, ma sono passate poche ore e l'edificio sta ancora fumando. I droni ci stanno consentendo di avere delle immagini molto buone anche all’interno degli appartamenti e credo che in tempi molto ragionevoli si potrà cominciare ad avere qualche risposta”, ha concluso.

"Ci sono tante cose da valutare: servono tempo e accuratezza"

 “I pannelli abbiamo visto che hanno preso fuoco però bisogna esaminare il materiale e sono tutte cose che andranno fatte in laboratorio. Poi bisognerà verificare la normativa dell’epoca perché questo palazzo ha dieci anni che sembrano molto pochi, ma in dieci anni tante normative sono cambiate ci sono anche nuove conoscenze sui materiali”. Lo ha detto la pubblico ministero Tiziana Siciliano a margine del sopralluogo alla Torre del Moro di via Antonini nell'ambito dell'indagine sull'incendio che ha gravemente danneggiato l'edificio. “Per cui ci sono tante cose da valutare che richiederanno tempo e grande accuratezza – ha continuato -. Ho potuto avvicinarmi, ma all’interno al momento ci si può entrare con cure straordinarie perché il grande calore che si è sviluppato ha distrutto le solette. La struttura insieme regge, ma le solette sono pericolanti. È molto pericoloso”, ha concluso, come riporta Mia News.

La pm Siciliano: "Cortocircuito è una delle ipotesi"

Qualunque ipotesi sarebbe veramente dissennata in questo momento, è veramente troppo presto. Quella del cortocircuito è una delle ipotesi”. la pubblico ministero Tiziana Siciliano a margine del sopralluogo.

Gli inquirenti: "Criticità nel sistema antincendio"

Gli inquirenti milanesi, secondo quanto riferisce Ansa, avrebbero accertato criticità nel sistema antincendio della Torre dei Moro,  in particolare per le "bocchette" dell'impianto da attivare manualmente che funzionavano fino al quinto piano e che non erano attive tra il quinto e il decimo, mentre hanno funzionato in parte tra il decimo e il diciottesimo piano. Le scale, invece, hanno consentito alle persone che stavano lasciando il palazzo di scendere in sicurezza, perche' hanno un meccanismo che evita che il fumo possa entrare nelle scale stesse.

I pm: "Pannelli esterni bruciati come cartone"

Sono "bruciati come il cartone" i pannelli che ricoprono la facciata esterna della Torre dei Mori. E' quanto osservano fonti inquirenti della Procura di Milano in relazione all'incendio che domenica pomeriggio ha devastato il grattacielo di via Antonini. Dalle immagini e video delle fiamme "e' evidente - rilevano le stesse fonti - che il materiale utilizzato non erano ignifugo"

La facciata era composta da Alucobond

 Il materiale della facciata della Torre dei Moro di via Antonini era composta di Alucobond, materiale costituito da lamiere di alluminio. Lo ha sottolineato l’amministratore del palazzo gravemente danneggiato dall’incendio divampato ieri, Augusto Bononi. “So che stavamo verificando la possibilità di pulirlo e anche la stabilità - ha continuato -, perché non abbiamo mai fatto nulla sulla facciata, quindi nel breve si voleva approfittare delle agevolazioni fiscali per fare una pulizia. Niente di più di quello e poi verificare gli stati di ancoraggio delle lastre e dei pannelli alla facciata – ha aggiunto -. Confermo che le fiamme sono partite dal quindicesimo piano. Sembra che la famiglia non ci fosse da due settimane come mi ha detto il custode. Sull’innesco dell’incendio lo stanno verificando le autorità, da quello che si vede dai video sarebbe interno all’appartamento”, ha concluso.

Ancora piccoli focolai dal 12esimo al 19esimo piano

“L’intervento lo stiamo facendo dall’interno. Ci sono ancora dei piccoli focolai dal 12esimo fino al 19esimo. Il lavoro da fare è quello di smassare e poi spegnere. Questo non lo stiamo facendo perché stiamo lavorando a spegnere i focolai, quindi ci vuole un po’ di pazienza”. Lo ha detto uno dei vigili del fuoco intervenuti sul luogo dell’incendio della Torre dei Moro. “Il lavoro è lungo: la brace che si trova sotto alle cose che bruciano, col vento ricomincia a bruciare. Non si può dire esattamente un periodo per completare l'intervento – ha aggiunto -. Sulla stabilità dell’edificio, ci sono dei solai danneggiati e la struttura della vela, gli ancoraggi, non sembrano molto danneggiati. Il blocco scale però è stabile, quindi stiamo sfruttando quello per fare l’intervento dall’interno”. Il vigile del fuoco ha poi chiarito: “L’impianto anti incendio dal decimo piano in su ha funzionato”.

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