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Milano
Inchiesta "Mensa dei poveri", avviso di chiusura indagini per 34 persone
Nino Caianiello

Inchiesta "Mensa dei poveri", avviso di chiusura indagini per 34 persone

E' stata chiusa una tranche delle indagini della procura di Milano nell'ambito dell'inchiesta 'Mensa dei poveri' contro il presunto sistema di potere, di appalti e di nomine pilotate che, secondo l'accusa. ruotava attorno all'ex coordinatore di Forza Italia di Varese, Nino Caianiello. Nell'avviso di chiusura indagini - notificato dai pm Luigi Furno, Adriano Scudieri e Silvia Bonardi, a 34 persone - viene confermato il ruolo del 'ras' azzurro, come "funzione di raccordo con gli esponenti regionali e provinciali del mondo politico e delle istituzioni, in particolare, grazie al ruolo di primo piano svolto nelle assemblee degli enti locali".

Inoltre ci sono dieci nomi nuovi nell'elenco di quelli di cui si chiedera' il rinvio a giudizio; coinvolta anche la catena di supermercati Tigros, che risulta indagata ai sensi della legge 231 (responsabilita' amministrativa della societa' e degli enti) vista l'accusa di corruzione nei confronti del proprietario Paolo Orrigoni. La tesi dell'accusa e' che ogni nomina fatta in partecipate e lavori pubblici dei comuni della provincia lombarda, doveva passare sotto il benestare di Caianiello. Le "societa' a partecipazione pubblica - si legge - erano di fatto controllate, grazie alla sistematica collocazione di persone strettamente e fiduciariamente legate a lui, nei posti apicali di governance". In particolare Caianiello, secondo i pm "esercitava di fatto funzioni pubbliche grazie alla consapevole tolleranza degli amministratori formali che lui stesso aveva contribuito a far nominare nei ruoli direttivi". Per alcuni appartenenti all'associazione, viene anche contemplata l'aggravante di favorire le famiglie mafiose della provincia di Milano: si parla ad esempio di Daniele D'Alfonso, titolare di una ditta di gestione dei rifiuti (Ecol Service) e anello di congiunzione con la politica milanese; contro l'imprenditore l'aggravante di aver avuto rapporti con 'Ndrangheta di Corsico e Buccinasco, assumendo operai addetti al movimento terra, indicati dalla famiglia Molluso.

Consulente della ditta di D'Alfonso, inoltre, era l'ex consigliere del Comune di Milano, Pietro Tatarella. Anche il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, risulta nell'elenco con l'accusa di turbativa d'asta; tra gli indagati gia' noti l'ex coordinatore cittadino di Forza Italia, Alberto Bilardo; l'imprenditore Mauro Tolbar e il deputato di Novara, Diego Sozzani. Un nome nuovo e' invece quello del vicesindaco di Gallarate, Moreno Caru'. E' probabile che le diverse tranche del processo convergeranno in un'unica udienza, compresa quella che vedeva indagata la ex parlamentare europea di Forza Italia, Lara Comi, per le false fatture al suo addetto stampa; l'ex direttore di Afol, Giuseppe Zingale e l'imprenditore Paolo Orrigoni, fondatore della catena di supermercati Tigros. Anche la societa' - peraltro - e' citata nell'avviso chiusura indagini. Gli avvocati delle difese dovranno ora decidere se chiedere l'interrogatorio prima del rinvio a giudizio, come previsto dal codice. Nel novembre scorso il gip Maria Vicidomini aveva respinto in blocco una decina di proposte di patteggiamento non ritenendo cosi' decisiva la collaborazione proposta agli inquirenti. L'udienza e' prevista per il 12 novembre.

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