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Milano
Incidente treno Pioltello, una vittima: "Mi tolsero parti di treno dal torace"
Treno deragliato a Pioltello

Incidente ferroviario Pioltello, la testimonianza di una vittima: "Mi tolsero parti di treno dal torace"

"Ero rimasta incastrata tra i sedili e le lamiere della carrozza e ho visto scendere alcuni passeggeri dal treno. Uno di questi ha provveduto a soccorrermi togliendomi dal torace e dal fianco parti di treno che comprimendomi mi impedivano di respirare". A metterlo a verbale e' una delle passeggere ferite a bordo del treno deragliato il 25 gennaio 2018 all'altezza di Pioltello, nel Milanese. La testimonianza, riportata da Agi,  e' tra gli atti depositati dalla Procura di Milano dopo la chiusura delle indagini a carico di 12 persone, tra cui la societa' Rfi, gestore dell'infrastruttura ferroviaria, l'ad Maurizio Gentile, altri dirigenti e due ex vertici dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovia.

Nella sua deposizione, D.S., 40 anni, racconta che "la carrozza inizio' a ondeggiare violentemente e il rumore dei sassi che colpivano il fondo del vagone continuava ad aumentare. Mi sono aggrappata al sedile aspettando lo schianto mentre la persona che mi sedeva accanto telefonava alla madre per avvisarla di quanto stava accadendo. A un certo punto - prosegue la passeggera - la carrozza e' ruotata improvvisamente deformandosi e il treno si e' fermato". Dopo che un altro viaggiatore le ha tolto di dosso i "pezzi di treno", D.S. riferisce di avere atteso l'arrivo dei soccorsi. "Sono arrivati i pompieri - conclude - che, con attrezzi speciali, sono riuscito a disincastrami".

"Dopo lo schianto finale, la carrozza si e' intasata di polvere, le persone erano incastrate nei modi piu' impensabili, una signora e' rimasta bloccata nella cornice di una finestra, un'altra era stesa immobile a terra". E' il racconto, agli atti dell'indagine sulla strage di Pioltello, di un uomo di 50 anni a bordo del treno deragliato. Dalla sua testimonianza, emerge la consapevolezza che il convoglio stava andando a schiantarsi. "Circa una decina di minuti scarsi dopo la partenza, nonostante avessi le cuffie, ho iniziato a sentire dei forti rumori provenienti dal fondo della carrozza, come dei sassi che lo colpivano. La cosa mi ha preoccupato parecchio in quanto il rumore e l'intensita' dei colpi cresceva, come cresceva la velocita' del convoglio. A quel punto, mi sono alzato dal sedile e ho esclamato: 'Cazzo, stiamo deragliando!". La ricostruzione procede con accenti drammatici: "La velocita' era talmente alta che il primo pensiero che ho avuto e' che il macchinista avesse avuto un malore. Dunque ho imboccato il corridoio verso la coda del treno ma ho dovuto ben presto interrompermi dato che era cosi' affollato di gente che era impossibile procedere. Cosi' mi sono acquattato a terra verso terra cercando di proteggere gli organi vitali, la luce e' andata via, i rumori dal fondo hanno raggiunto l'acme e il treno ha iniziato a ondeggiare a destra e a sinistra. La gente urlava, era buio, una situazione drammatica, si percepiva che il treno stava per schiantarsi".

"A un certo punto - prosegue il testimone, ascoltato durante l'inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dai pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti - con la sbandata finale, la carrozza ha compiuto una transazione di circa novanta gradi rispetto alla direzione di marcia. La carrozza si e' infine schiantata, il pavimento si e' inclinato di circa 45 gradi e siamo caduti tutti". "A fatica mi sono spostato nell'atrio - continua il racconto - riuscendo infine a uscire dal vetro della porta che era sfondato. Mi ha aiutato un signore che conosco solo di vista. Uscito dal quel disastro ho cominciato a tossire senza sosta per almeno un quarto d'ora o mezz'ora, ho subito chiamato a casa e sul lavoro per raccontare quanto successo, infine mi sono messo in sicurezza a bordo delle rotaie". Alla domanda degli inquirenti se abbia riportato conseguenze fisiche, l'uomo risponde: "Si', ho subito un colpo alla parte sinistra del corpo e in particolare alla spalla e al gluteo. Inoltre, continuano a ripresentarsi le immagini di quei momenti, in particolare di notte, impedendomi di dormire. Inizio anche a percepire problemi di claustrofobia, cosa per me del tutto nuova".

 Madre e figlie abbracciate e accovacciate negli attimi in cui il treno andava a schiantarsi vicino alla stazione di Pioltello. A raccontarlo e' la piu' giovane delle donne, A.R., 20 anni, in una delle oltre 200 testimonianze agli atti dell'inchiesta. "Dopo circa dieci minuti - questa la sua ricostruzione dei fatti - si e' sentito un rumore molto forte come un ramo grosso spezzato in mezzo ai binari, fuori era buio e il treno viaggiava ad alta velocita', il primo colpo e' stato fortissimo, poi si sentivano i sassi sotto la pavimentazione del vagone e il treno che vibrava. Dopo il rumore, il treno ha sobbalzato, un sobbalzo abbastanza sentito; poi il treno ha iniziato a ondeggiare prima piano, poi sempre piu' forte fino a che non si e' fermato. Non ho avvertito nessun accenno di frenata. Insieme con la mia mamma siamo rimaste per tutto il tempo sedute e accovacciate, stringendoci".

"Sopra di me una donna morta sul colpo"

"Quando abbiamo sentito il primo tonfo metallico seguito da altri rumori provenienti da sotto la carrozza" e si e' intuito che il treno "non viaggiava piu' sui binari (?) ci siamo aggrappati ai sedili cercando di proteggerci 'chiusi a uovo' come consigliano sugli aerei, sicuri dell'imminente impatto". E' un'altra testimonianza, agli atti dell'inchiesta della Procura di Milano, di un passeggero sul treno che il 25 gennaio 2018 e' deragliato nei pressi della stazione di Pioltello e che e' uno degli oltre cento feriti nell'incidente in cui sono morte tre persone. "Dopo l'impatto mi sono trovato con un taglio sulla fronte provocato dal telaio del finestrino esploso e il piede destro bloccato sotto il sedile dove era seduta la mia amica, anche lei incastrata (?) sopra di me che mi schiacciavano il torace si trovavano un uomo, piu' giovane di me, che faticava a respirare, una donna giovane e sopra ancora una delle vittime che penso sia morta sul colpo".

"C'era gente che volava da una parte all'altra della carrozza"

Un'altra donna ha raccontato di essersi "chinata nel tentativo di proteggersi e all'improvviso il treno si e' fermato come se avesse urtato qualcosa. In quel momento mi sono trovata con un ginocchio piegato sotto di me, il braccio destro incastrato tra il seggiolino davanti e una signora che era appoggiata a me di spalle; sotto di me c'era un ragazzo incastrato che si lamentava del fatto di non riuscire a respirare; alla mia sinistra un altro ragazzo parzialmente in piedi con la faccia sporca di sangue" e poi tra gli altri "un signore che sembrava svenuto". La donna ha aggiunto che la signora che era "appoggiata alla mia spalla in realta' credo che avesse perso conoscenza, e non l'ho mai sentita dare segni di vita". Un quarantaquattrenne residente in provincia di Cremona nella sua denuncia querela ha spiegato di avere percepito della gente "che volava da una parte all'altra della carrozza" e che dopo l'incidente e' rimasto "incastrato sotto al sedile" con "molte persone addosso. Ero al buio con la faccia schiacciata a terra, impossibilitato a compiere qualsiasi movimento. Venivo estratto dai vigili del fuoco solo dopo due ore e mezza". Un altro testimone ha parlato di una scena "da apocalisse con la 'mia carrozza, ovvero la terza (?) piegata rispetto al treno" e ha affermato che aveva sentito "la gente urlare e di una ragazza che cercava sua mamma, urla ovunque".

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