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Inquinamento, sindaco di Arese: "L’hinterland subisce le decisioni altrui"

Inquinamento, sindaco di Arese: “I Comuni dell’hinterland subiscono le decisioni altrui, serve un piano regionale”

“Come amministrazione pubblica, su certi temi abbiamo le mani legate, abbiamo bisogno di un soggetto trainante che non può essere solo il Comune di Milano ma Regione Lombardia”. Il sindaco di Arese Luca Nuvoli, in quota centrosinistra, raggiunto da Affaritaliani.it Milano, spiega la situazione dei comuni dell’hinterland milanese, costretti a subire scelte prese da altri. Su tutti cala la cappa dell’inquinamento, un problema sovralocale e che necessita risposte condivise.

Secondo la classifica di IQAir, Milano è sul podio delle città più inquinate del mondo. Condivide il punto di vista del sindaco Sala sulla parzialità e faziosità di una classifica fatta da un’azienda che commercializza depuratori d’aria?
Non so se effettivamente Milano sia tra le città più inquinate al mondo però è oggettivo che un problema ci sia ed è fortemente connaturato alla conformazione fisica della pianura padana. Non è un problema che nasce da oggi. Ho 35 anni e da quando sono nato, sento parlare di Milano come città inquinata. La classifica credo che ci debba spingere a una riflessione su come incrementare le politiche pubbliche e avere una diversa sostenibilità di carattere ambientale del nostro modo di vivere. Potevamo anche essere al ventesimo posto ma questo non è che avrebbe cambiato il focus del problema.

Come sindaco di un comune dell’hinterland milanese, come affronta il tema dell’inquinamento?
L’inquinamento non è un problema circoscritto. Non rimane soffermato su una singola area. Siamo un’area omogenea, è un problema sovralocale, non solo della città di Milano. Se penso al mio Comune, a quali sono le alternative all’utilizzo del mezzo privato, vedo che non abbiamo un collegamento metropolitano e dei treni non parliamo proprio. Dobbiamo cercare di favorire delle politiche nelle città che sfavoriscano l’utilizzo dell’auto. Se oggi abbiamo una parte dell’inquinamento dettato dal traffico veicolare, è chiaro che - parlo per i comuni che sono al di fuori della città di Milano – non avere un sistema di trasporti efficiente ed efficace non aiuta verso una transizione ambientale. C’è stata una polemica qualche mese fa, quando la presidente dell’Arpa ha negato l’esistenza di un problema che deriva dal cambiamento climatico e questo sfila dal mazzo uno degli interlocutori principali.

Voi sindaci dei comuni dell’hinterland milanese siete stati coinvolti nelle decisioni di limitare la circolazione di auto a Milano, come con area B e C?
Quelle misure sono state un problema. Non siamo stati coinvolti noi sindaci. Il rischio è che area B espella le auto dalla città ma le dirotti verso i comuni dell’hinterland. Ma non abbiamo infrastrutture tali come i parcheggi pubblici per lasciare l’auto lì e andare con un altro mezzo a Milano. C’è un problema di congestione della città di Milano che però bisogna risolvere con ottica collettiva.

Cosa bisognerebbe fare?
Per evitare l’incremento di auto nella città di Milano, uno dei modi è favorire lo smart working a mio avviso. Si svilupperebbero così maggiormente le città che si trovano nei dintorni perché le persone lavorando da casa favorirebbero le attività commerciali dei nostri comuni. Bisognerebbe entrare in una logica di diffusione delle attività al di fuori della città di Milano. I cittadini di Arese lavorano a Milano e si spostano con la macchina. La nostra è una città fatta prevalentemente di professionisti, persone che hanno attività in città, è una città di carattere residenziale. Proprio per questo le aziende dovrebbero favorire maggiormente la possibilità di fare smart working, ne avremo un beneficio e i cittadini sarebbero interessati a rimanere qui.

Nel vostro comune c’è il centro commerciale più grande d’Europa. Ha avuto ripercussioni sul traffico?
Il primo problema è che nel centro commerciale un terzo dei parcheggi è occupato dai dipendenti. Inoltre, per raggiungere il centro commerciale non c’è nessun collegamento. È da anni che stiamo lottando per avere un collegamento con la metrotranvia, per collegare l’area Mind e Rho Fiera con Arese, proprio con l’obiettivo di disincentivare l’uso delle auto private. Regione Lombardia da questo punto di vista è disinteressata al tema. Noi con il centro commerciale abbiamo avuto un peggioramento del traffico all’esterno. Fortunatamente, con la quinta corsia dell’autostrada e in prospettiva lo sviluppo della mobilità siamo riusciti a contenere il traffico nella città. Non abbiamo un attraversamento interno per come siamo conformati. È una città residenziale e non si può definire trafficata.

Avete pensato a delle misure per contenere le emissioni di inquinanti?
Delle misure fatte ad hoc come comune di Arese non le stiamo facendo, anche perché non abbiamo particolare traffico. Nel frattempo, subiamo passivamente le decisioni altrui. Siamo in attesa di un piano regionale.








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