L'Arcivescovo Delpini chiude il Giubileo ed esorta i fedeli: “Aggiustate questo mondo sbagliato” - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 09:49

L'Arcivescovo Delpini chiude il Giubileo ed esorta i fedeli: “Aggiustate questo mondo sbagliato”

Dallo Zambia l’arcivescovo di Milano affida ai fedeli un messaggio forte sulla speranza, tra Chiesa aperta e un mondo segnato da guerre e ingiustizie

di Giorgio d'Enrico

L'Arcivescovo Delpini chiude il Giubileo ed esorta i fedeli: “Aggiustate questo mondo sbagliato”

Nel giorno che segna la conclusione del Giubileo anche per la Diocesi di Milano, l’arcivescovo Mario Delpini ha voluto parlare ai fedeli con una lettera dal forte impatto spirituale e civile. Il messaggio, scritto mentre Delpini si trova in Zambia per un viaggio missionario, è stato letto in Duomo da monsignor Franco Agnesi, vicario generale, durante la Messa solenne di chiusura dell’Anno santo.

Delpini sottolinea ciò che più ha colpito i pellegrini: l’esperienza di una Chiesa che dà speranza, che non si chiude, ma accoglie. Una Chiesa che offre perdono e fraternità, che si presenta come casa aperta per tutti. Un’immagine concreta e vissuta soprattutto da chi ha attraversato le Porte Sante o partecipato ai pellegrinaggi giubilari. I pellegrini, infatti, hanno incontrato una Chiesa fatta di popoli diversi, lingue differenti, bandiere cariche di orgoglio e di dolore. Una dimensione globale che ha restituito il volto autentico della cattolicità, capace di unire storie e sofferenze provenienti da ogni parte del mondo.

Sgomento per guerre e ingiustizie, ma “non deponete la speranza”

Accanto alla speranza, però, Delpini non nasconde l’amarezza. I pellegrini, scrive, hanno visto anche un mondo ferito: guerre, aggressività, logiche di potere spinte fino alla follia, progetti di sterminio, disuguaglianze sempre più profonde. Un’umanità in cui i ricchi continuano ad arricchirsi mentre i poveri scivolano nella disperazione, spesso nell’indifferenza generale.

Eppure il messaggio finale dell’arcivescovo è tutt’altro che rassegnato. La speranza, chiarisce Delpini, non è volontarismo né ottimismo ingenuo, né una virtù confinata a un Anno santo. È una speranza fondata sulla promessa di Dio, e proprio per questo non delude. I pellegrini di speranza, conclude, continueranno a camminare, chiamati anche a “aggiustare questo mondo sbagliato”.

I numeri del Giubileo ambrosiano

A testimoniare la forza dell’esperienza giubilare anche i numeri: circa 13mila fedeli ambrosiani hanno raggiunto Roma, mentre oltre 120mila persone hanno visitato le 15 chiese giubilari della Diocesi di Milano. Una partecipazione ampia, arricchita anche dalla presenza di gruppi provenienti dall’estero.

Per la Chiesa universale il Giubileo si concluderà il 6 gennaio 2026 con la chiusura della Porta Santa in San Pietro, ma il messaggio di Delpini resta forte e chiaro: la speranza non si archivia, si pratica.








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