L'assurdità delle classifiche scolastiche di licei e scuole superiori - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 13:51

L'assurdità delle classifiche scolastiche di licei e scuole superiori

La classifica di qualità provoca un graduale divario tra istituti pubblici che dovrebbero fornire pari opportunità a tutti. E questo è un problema. Il commento

di Fabio Massa

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L'assurdità delle classifiche scolastiche di licei e scuole superiori

Se c'è una cosa che mi infastidisce non poco è la classifica dei licei e in generale delle scuole superiori. Mi infastidisce non perché sia contro la meritocrazia, o perché - e da manzoniano, dovrebbe rodermi - il Berchet sia il primo dei licei classici (si scherza, ovviamente). Ma perché introduce in quella che dovrebbe essere la pubblica istruzione superiore una stortura allucinante: la classifica di qualità, che farà sì che le famiglie degli alunni delle medie convergano e affollino una struttura piuttosto che l'altra.

Con effetti prevedibili: i "migliori" delle medie cercheranno di andare nella migliore struttura, che a sua volta avrà dunque una utenza migliore, che dunque potrà conseguire risultati migliori. E si crea una situazione per cui ci sono istituti pubblici di serie A e di serie B e addirittura di serie C. Ma non è così che dovrebbe essere! La scuola pubblica dovrebbe dare pari opportunità a tutti, indipendentemente dall'utenza. 

I professori dovrebbero essere tutti competenti e le classi miste: c'è chi va più veloce e chi va più lento, e si sta attenti a tutte le esigenze. Questo fa la scuola superiore pubblica. C'è l'università per viaggiare ognuno per conto suo, con la propria media, il proprio ritmo e i propri esami. Ma le superiori no, sono un'altra cosa: sono una esperienza di vita collettiva, dove si attraversa un pezzo di vita nella quale la competizione non dovrebbe esistere. 

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La conseguenza delle classifiche: sovraffollamenti in certe strutture e deserto in altre

Invece queste classifiche hanno portato a sovraffollamenti in certe strutture e al deserto in altre. In quelle strutture "premiate" ci sono addirittura cose palesemente incostituzionali: c'è chi fa il test d'ingresso (alle superiori! mica a medicina), c'è chi guarda la pagella (della seconda media! manco ad Oxford), ci sono sbarramenti di tutti i tipi. Ovviamente i presidi allargano le braccia: se abbiamo 100 posti e abbiamo 200 studenti come li selezioniamo se non per il merito? Effettivamente, non c'è altro modo. Ma il fatto che tutti vogliano andare là dipende da una hype assurda, fatta di social e giornali. Qualcosa che danneggia la scuola, non la aiuta, precipitandola nell'assurdo che siamo in calo demografico, ci sono sempre meno giovani, eppure questi invece di avere più opzioni ne hanno meno di prima.

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