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L'export manifatturiero dell'Italia nel mondo vale 444 miliardi: la mappa

L'export manifatturiero dell'Italia nel mondo vale 444 miliardi: la mappa

Quasi 82 miliardi di macchinari (+2%), 57 miliardi circa tra chimica (31 miliardi) e farmaceutica (26 miliardi), (+3,6%), 53 miliardi di prodotti tessili e moda (+3,3%): ecco alcuni numeri del manifatturiero italiano nel mondo che ha raggiunto nel 2018 i 444 miliardi circa, +3% rispetto all’anno precedente. Un settore che rappresenta il 96% di tutto l’export nazionale. Germania (+4,3%), Francia (+4,8%) e Stati Uniti (+4,9%) sono le maggiori destinazioni. Primi paesi per crescita percentuale in un anno: Paesi Bassi (+10,1%), Svizzera (+8,9%), Austria (+7,3%). Tra i principali partner, in aumento anche Repubblica Ceca e Svezia (+7%), Corea del Sud e Polonia (+6%). Ma per sapere dove va l’export lombardo per settore, quali sono i maggiori mercati, quali gli emergenti ecco la mappa: “L’export manifatturiero italiano nel mondo – Manufacturing, from Italy to the world”, realizzata dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e Promos Italia, l’agenzia per l’internazionalizzazione del sistema camerale italiano su dati Istat. La mappa, disponibile in italiano e inglese, è scaricabile sul sito https://www.promos-milano.it/informazione/note-settoriali/lexport-manifatturiero-italiano-nel-mondo.kl

L’export manifatturiero per prodotto. La Francia è il primo partner per prodotti tessili, abbigliamento e accessori (+4%), legno e articoli in legno (+3,7%), prodotti delle altre industrie manifatturiere in particolare mobili (2,7%), giocattoli e articoli sportivi. La Germania eccelle per alimentari, bevande e tabacco (+1,5%), sostanze chimiche, articoli in gomma (+4,2%), metalli (+8,5%), macchinari (+6,5%) e apparecchi elettrici. Belgio primo per prodotti farmaceutici, la Spagna per coke, computer (+17,3%), gli Stati Uniti per mezzi di trasporto (+3,2%) e strumenti musicali (+18%) e la Svizzera per gioielli. Ma in crescita la Russia per alimentari (+8,5%), la Cina per moda (+17,8%), l’Ungheria per legno (25,1%), l’India per chimica (+14,2%), la Polonia per articoli farmaceutici (+64,5%), la Grecia per quelli in gomma (+6,1%) e per mobili (+29%), l’Austria per metalli (+15%) e mezzi di trasporto (+17,4%), il Kazakhistan per apparecchi elettrici (+328%), l’Algeria per macchinari (+20,8%), il Portogallo per computer (+40,7%), l’Argentina per giocattoli (che passa da 1,4 a 20,5 milioni), Israele per articoli sportivi (+80,6%), il Canada per gioielli (+70%) e la Svezia per strumenti musicali (+46,7%).

L’export manifatturiero italiano raggiunge quasi i 444 miliardi, +3%. Milano è prima con oltre 42 miliardi (9,3%, +5,8%), seguita da Torino (19,2 miliardi, -12,9%), Vicenza (18 miliardi, +1,2%), Brescia e Bergamo con 16 miliardi (rispettivamente +6,7% e +3,6%). Superano i 10 miliardi anche Bologna (+5,8%), Treviso (+4%), Firenze (+8,5%), Modena (+1,3%), Reggio Emilia (+3,6%), Verona (+1,6%) e Varese (+4,6%).

L’export manifatturiero lombardo è di 124 miliardi circa, +4,7% e rappresenta il 28% del totale italiano. Oltre a Milano, Brescia, Bergamo e Varese, ai primi posti in Italia anche Monza Brianza (13°) e Mantova (20°). La crescita maggiore a Lodi, +17,8%. I prodotti manifatturieri più esportati sono i macchinari (24,6 miliardi, +2%), i metalli (19,8 miliardi, +6,5%), i prodotti tessili (13,7 miliardi, +4,8%) e quelli chimici (13,4 miliardi, +4,8%). Milano eccelle in Italia per prodotti tessili (7,2 miliardi +9,8%), per chimici (5 miliardi, +5,4%) insieme a Bergamo (2 miliardi, +1,2%), per farmaceutici (5 miliardi, +33,2%), per macchinari (7,6 miliardi +0,3%), per apparecchi elettrici (3 miliardi) e per elettronici e computer (2,8 miliardi, +1,2%), seguita da Lodi (1,5 miliardi, +31,8%) e Monza Brianza (1 miliardo, +2,1%). Brescia leader italiana per metalli (5,8 miliardi, +9,6%) e Monza Brianza seconda per mobili dopo Treviso con 855 milioni (+2,5%). E se Germania, Francia e Stati Uniti sono le prime destinazioni anche per la Lombardia, a crescere di più sono India (+22,6%), Cina (+13,9%) e Svizzera (+11,8%).

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